CIVITANOVA MARCHE – Potrebbe essere celebrato tra 10 giorni il funerale di Alika Ogorchukwu, l’ambulante nigeriano di 39 anni ucciso in pieno centro a Civitanova un mese fa. Il condizionale è dovuto a una serie di adempimenti relativi all’organizzazione del funerale stesso e all’ottenimento dei visti e all’organizzazione del viaggio in Italia per sette familiari, cinque parenti della vittima e due della moglie Charity.
Al momento la data, da confermare, è quella del 10 settembre alle ore 15. La famiglia di Alika ha scelto il chiostro di San Domenico a San Severino quale luogo dove celebrare il funerale ottenendone anche la disponibilità ma serve una serie di passaggi ulteriori, «c’è da informare la Questura e la Prefettura – ha spiegato l’avvocato che tutela i familiari, il legale Francesco Mantella –, per garantire l’ordine pubblico. Ci aspettiamo circa 300 presenze e sono diversi gli aspetti da valutare. Anche la segreteria di Enrico Letta ci ha contattato perché vuole essere informato sulle esequie per partecipare. La moglie di Alika apre il funerale a tutti coloro che vorranno partecipare».
Il rito funebre sarà pagato dal Comune di Civitanova «che ha versato – ha aggiunto il legale – 15.000 euro sul conto del Comune di San Severino e destinati alla moglie e al figlio di Alika». Altra incognita riguarda l’arrivo in Italia di sette familiari, «sono cinque parenti di Alika (il fratello maggiore e quattro nipoti) – ha aggiunto il legale – e due della vedova Charity (il fratello e il cognato). Stiamo gestendo le pratiche per il rilascio dei visti e stiamo cercando di capire come procedere per l’acquisto dei biglietti aerei per il loro arrivo in Italia. Penso che tra lunedì e martedì i visti verranno rilasciati».
Il 39enne Alika è morto il 29 luglio scorso a Civitanova. Ad aggredirlo era stato il 32enne Filippo Ferlazzo dopo un’insistente richiesta di elemosina. L’omicidio si è consumato in pieno centro, in corso Umberto I. Dopo il delitto Ferlazzo, salernitano residente da qualche mese a Civitanova e sottoposto ad amministrazione di sostegno per dei problemi di natura psichica, è stato bloccato e condotto in carcere a Montacuto.