CIVITANOVA MARCHE – Era il 27 aprile del 2020, mancavano pochi minuti alle 22 quando dalla stazione ferroviaria di Civitanova scattò l’allarme per un incendio sviluppatosi all’interno della sala d’attesa/biglietteria. A richiedere l’intervento dei vigili del fuoco fu il personale di Rfi che stava per intraprendere il turno di servizio e che aveva visto del fumo fuoriuscire dalla sala. Sul posto intervenne immediatamente una squadra del locale distaccamento che domò le fiamme e mise in sicurezza l’area interessata dal rogo. Nel frattempo in stazione arrivarono anche i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della locale Compagnia che effettuarono un sopralluogo e visionarono le telecamere del sistema di videosorveglianza (una era stata distrutta). Dalle immagini registrate videro un uomo appiccare il fuoco al distributore automatico di bevande e ad altri oggetti che si trovavano nella sala, poi, probabilmente per non essere riconosciuto aveva distrutto anche una delle videocamere del sistema di sorveglianza applicata alla parete rendendola inservibile. Furono le altre telecamere a riprendere l’intera scena.
I militari hanno riconosciuto subito l’autore dell’incendio perché poco meno di due ore prima lo avevano controllato e lo avevano anche sanzionato per il mancato rispetto delle prescrizioni anti-Covid (all’epoca era pieno lockdown). A carico dell’uomo, un 44enne di Recanati, si era quindi aperto un processo per danneggiamento seguito da incendio e danneggiamento che oggi è stato discusso. Il pubblico ministero Francesca D’Arienzo ha chiesto la condanna a un anno e tre mesi, il giudice Domenico Potetti ha condannato il 44enne a nove mesi di reclusione. L’imputato era difeso dall’avvocato Alessandro Brandoni, le Ferrovie dello Stato erano parte civile con l’avvocato Francesco Mantella.