Macerata

Civitanova Marche, mozione di sfiducia per Troiani

L'opposizione torna a ribadire la richiesta di sospensione del presidente del consiglio comunale e annuncia la proposta di revoca dalla carica

Da sin: Silvia Squadroni, Lavinia Bianchi, Letizia Murri, Mirella Paglialunga, Roberto Mancini, Piero Gismondi e Francesco Micucci.

CIVITANOVA MARCHE- Una mozione di sfiducia per il presidente del Consiglio comunale di Civitanova Marche Fausto Troiani. A presentarla è la minoranza, compatta, chiedendo di mettere ai voti nel prossimo Consiglio utile la proposta di revoca della funzione di presidente per il leader di Vince Civitanova. Per la cronaca, Troiani è stato denunciato da una donna romena di 34 anni che lo accusa di averle perforato il timpano con uno schiaffo e di averla costretta, con l’uso della forza, a non uscire di casa, sottraendole le chiavi dell’abitazione. Accuse che tuttavia lo stesso politico civitanovese rispedisce al mittente parlando di «falsità».

L’opposizione, che stamani ha tenuto una conferenza per annunciare la presentazione della mozione, torna a ribadire la richiesta di autosospensione: «Non è un attacco alla persona – dice il dem Francesco Micucci in apertura -, piuttosto auguro a Troiani di risolvere la questione. Tuttavia è un dato che è stato condannato in primo grado per le frasi rivolte a Laura Boldrini e che ora c’è questa vicenda in corso. Ricoprendo un ruolo di rappresentanza, crea un evidente problema alla città. Se tenesse davvero alla carica che rappresenta dovrebbe fare un passo indietro».

La mozione è a firma di tutte e nove i consiglieri della minoranza, Francesco Micucci, Mirella Paglialunga, Silvia Squadroni, Roberto Mancini Letizia Murri, Piero Gismondi, Lidia Iezzi, Lavinia Bianchi e Yuri Rosati. Da regolamento, avverrà a scrutinio segreto ed è proprio «al segreto dell’urna» che si appella Piero Gismondi, de ‘La nuova città’. «Non ci arrendiamo nella ricerca dell’etica – le parole di Letizia Murri – e autosospendersi sarebbe in linea con i principi etici a cui un presidente del Consiglio dovrebbe attenersi. Oppure la maggioranza faccia un atto di responsabilità votando la mozione di sfiducia». Per Roberto Mancini, il problema è politico, «di metodo – sottolinea -, perché questa maggioranza ha confuso il Governo della città con la padronanza delle istituzioni. Lo dimostra il fatto che tutti i presidenti delle commissioni consiliari vengono dalle loro file. Perciò deve dare garanzia di trasparenza». Così Mirella Paglialunga: «Autosospendendosi Troiani avrebbe più tempo per affrontare la questione». Lavinia Bianchi: «Come consigliere penso che Troiani non rappresenti più l’assise, ma anche come donna e giovane dico che è dal 2018 che parliamo delle sue vicende. Per questo è giunta l’ora che faccia un passo indietro».

Infine, Silvia Squadroni ricorda le vicende passate: «Nel 2018 era vicesindaco e scrisse frasi sessiste e volgari, prendendo di mira anche il Santo Padre. I consiglieri di maggioranza dissero che si trattava di una ‘goliardata’. Ora è arrivata la condanna e nessuno di loro ha detto nulla. Che messaggio viene dato? Che a Civitanova si può dire tutto, mentre chi parla di etica viene insultato e minacciato».