CIVITANOVA MARCHE – «Se l’Italia vuole affrontare con determinazione la crescita dell’inflazione e le ricadute della guerra in Ucraina deve puntare sulla riduzione della pressione fiscale e su una politica a sostegno dell’industria, delle imprese e dell’agricoltura». Lo ha detto il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, giunto a Civitanova Marche, nell’ambito del tour elettorale che lo ha portato anche a Tolentino.
Affiancato dal sottosegretario al Mipaaf e commissario di Forza Italia nelle Marche, Francesco Battistoni, dall’assessore regionale con delega al Lavoro, Stefano Aguzzi, e dalla consigliera regionale Jessica Marcozzi, Tajani ha spiegato che «abbattere il cuneo fiscale significa mettere le imprese nelle condizioni di poter aumentare gli stipendi, fare cioè l’esatto contrario di quello che chiede la sinistra».
Secondo il presidente dei forzisti «senza imprese non si crea lavoro, senza imprese non si difende il lavoro. Non va bene neanche la proposta di Landini (segretario generale Cgil, ndr) di pensare ad una patrimoniale sulle rendite finanziarie» perché «si rischia di far scappare quella parte consistente di risparmio che gli italiani hanno nelle banche» ovvero «1.800milardi. Noi vogliamo che quei soldi vengano investiti in Italia e non all’estero».
Insomma, «serve una politica fiscale, una vera grande rivoluzione: ridurre le tasse così come abbiamo fatto, è la battaglia per avere una riforma del catasto che non facesse aumentare di un euro le tasse sulla casa. Per noi la casa è sacra, non si infilano le mani nelle tasche degli italiani, anzi, con la riforma che noi abbiamo voluto ci saranno più soldi per i Comuni virtuosi che potranno addirittura ridurre l’Imu».
Toccando il tema delle pensioni, Tajani ha rimarcato che «serve una riforma pensionistica, ma non va bene quota 100, né «quota 104», mentre «bisogna veramente fare una riforma del sistema che possa garantire i pensionati di oggi, ma anche i pensionati di domani: dobbiamo pensare a quelle che saranno le condizioni di chi oggi inizia a lavorare e non sa quale sarà il futuro quando avrà l’età della pensione».
Sentito sulla crisi energetica e le eventuali strategie da approntare, ha detto «basta con la politica del no voluta dalla sinistra che ha bloccato il progresso del nostro paese. Serve scegliere il nucleare, serve aumentare l’estrazione di gas nel nostro paese, serve aumentare l’estrazione di petrolio e serve, naturalmente, un intervento dell’Unione Europea per avere un tetto al prezzo del gas che viene dall’Europa o dall’Est», ma anche «al prezzo del gas che verrà dagli Stati Uniti».
Secondo Tajani «serve un nuovo Recovery Plan, una raccolta di fondi attraverso Eurobond per garantire autosufficienza energetica e agroalimentare: attenzione a quel fronte – ha aggiunto – perché rischia di diventare esplosivo e rischiamo di avere flussi migratori molto superiori a quelli che abbiamo avuto in passato se non si interviene da subito».
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