CIVITANOVA MARCHE – La vicenda finita questa mattina all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata, Giovanni Maria Manzoni, e del pubblico ministero Enrico Riccioni risale al periodo compreso tra il 2017 e il 2018 quando gli imputati avevano lui 49 anni e lei 24. All’epoca gli accertamenti vennero eseguiti dai carabinieri del Nil, Nucleo ispettorato del lavoro, di Macerata. I militari stavano eseguendo verifiche di carattere amministrativo nei confronti della ditta del civitanovese e dalla documentazione era emerso che a giugno del 2017 la 24enne era stata assunta come impiegata amministrativa, poi il 31 dicembre di quello stesso anno il rapporto di lavoro era cessato per “giustificato motivo oggettivo”.
A seguito di quel licenziamento la giovane aveva richiesto il pagamento dell’indennità di sostegno del reddito per la condizione di disoccupazione involontaria, il Naspi, per la Procura però – il fascicolo era dell’allora pubblico ministero Margherita Brunelli – in quel modo sia lei che lui avevano indotto in errore l’Inps di Macerata che nel corso del 2018 aveva erogato in favore della giovane la somma complessiva di 3.400 euro. Per gli inquirenti l’assunzione della figura di impiegata amministrativa, infatti, era stata del tutto fittizia per diversi aspetti: innanzitutto perché la ditta individuale non disponeva di un ufficio amministrativo, poi perché sia il 53enne sia il figlio che collaborava col padre, a specifica domanda dei carabinieri sui nominativi dei dipendenti, non avevano mai citato la giovane, anzi il figlio aveva dichiarato che la donna non aveva esplicato alcuna attività lavorativa. Il padre, poi, aveva riferito agli ispettori che nel periodo in cui la 24enne era stata assunta lei viveva con lui perché avevano una relazione sentimentale.
Oggi, nell’udienza preliminare a carico dei due, il gup ha rinviato a giudizio il 53enne fissando la data di inizio del processo al prossimo 13 ottobre, mentre ha stralciato la posizione della giovane oggi 28enne e, data la sua irreperibilità, ha rinviato l’udienza a novembre del prossimo anno. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Roberto Greci e Massimo Feliziani.