Macerata

Civitanova Marche, stalking al presidente del consiglio: romena a giudizio

I fatti sarebbero avvenuti tra il 2022 e il 2023. Le accuse sono state contestate a seguito di imputazione coatta disposta dal gip dopo la richiesta di archiviazione della Procura

Il tribunale di Macerata

CIVITANOVA MARCHE – Avrebbe seguito Fausto Troiani, lo avrebbe atteso in auto, si sarebbe presentata in consiglio comunale scortata, lo avrebbe chiamato ripetutamente al telefono e avrebbe raccontato della loro relazione a sua moglie. Per questi fatti una romena di 35 anni è accusata di stalking. Oggi il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata ha disposto nei suoi confronti il rinvio a giudizio, il processo a suo carico si aprirà il prossimo 3 luglio.

La vicenda nasce da una denuncia per stalking ed estorsione presentata in passato da Troiani nei confronti della donna. Una volta effettuati gli accertamenti però la Procura chiese l’archiviazione per entrambi i reati ma i legali del presidente del consiglio, gli avvocati Gian Luigi Boschi e Tiziano Luzi, presentarono opposizione, fu fissata un’udienza camerale all’esito della quale il gip Giovanni Maria Manzoni archiviò il reato di estorsione, ma dispose l’imputazione coatta per il reato di atti persecutori.

Da sx gli avvocati Gian Luigi Boschi e Tiziano Luzi

Secondo l’accusa dunque, gli atti persecutori sarebbero avvenuti tra il 2022 e il 2023. In un’occasione la donna si sarebbe fermata con la sua auto nel parcheggio davanti al Comune aspettando che Troiani uscisse da una riunione di giunta, più volte si sarebbe fatta trovare nei luoghi frequentati dal presidente del consiglio e una volta lo avrebbe chiamato al cellulare per 30 volte consecutive, alla fine avrebbe risposto la moglie alla quale la romena si sarebbe presentata dicendo di essere l’amante del marito.
A novembre del 2022 la romena si sarebbe presentata in consiglio comunale rimanendo tutto il tempo a fissarlo, due mesi dopo si sarebbe presentata scortata con 5/6 persone appartenenti, sembrerebbe, a un istituto di vigilanza privata.

La donna, che respinge le accuse, è difesa dagli avvocati Alberto Feliziani e Paolo Carnevali oggi sostituiti in aula dalla collega Lucrezia Massaccesi. Troiani è invece parte civile, assistito dagli avvocati Boschi e Luzi.