CIVITANOVA – Nuovo polo vaccinale a Civitanova Marche. Si tratta dell’hub sito all’ingresso della zona industriale in via Piero Gobetti che ha aperto i battenti lo scorso 2 Novembre.
Primi giorni di rodaggio quindi per ultimare alcuni servizi ed evidenziare eventuali criticità. Rispetto all’hub in via Silvio Pellico, si tratta di uno spazio certamente più contenuto e raccolto e che sembra risentire al momento del problema parcheggi. Difatti il nuovo polo vaccinale “convive” con alcune aziende di spedizioni e logistica che, specie nella prima mattinata, registrano un consistente via vai. La prima cosa che si nota entrando con l’auto nel piazzale antistante è infatti un po’ di confusione su dove inizino i parcheggi dell’hub rispetto a quelli delle aziende vicine anche se, ci assicurano dall’interno, i disagi dei primissimi giorni sono stati lasciati alle spalle.
«La scelta di traslocare è stata del Comune – ci spiega il referente responsabile dott. Diego Tummarello, medico specialista in Oncologia ed Ematologia nonché ex professore dell’Università Politecnica delle Marche in Oncologia -. I locali del vecchio Hub richiedevano una locazione di 2500 euro ogni mese, questi spazi sono invece di proprietà dello stesso essendo l’ex sede delle farmacie comunali». Analoga l’organizzazione della struttura con tre comparti, di accoglienza iniziale il primo con la compilazione di un modulo e di valutazione dello stato dei pazienti attraverso l’anamnesi presso le postazioni mediche, il secondo di carattere operativo con i box dove vengono fatte le iniezioni, ed infine l’area di registrazione per ottenere il green pass e la sala d’aspetto per i 15 minuti d’attesa confinante con l’ingresso: «Per il momento le cose stanno andando bene – ci spiega il responsabile –. I primissimi giorni abbiamo avuto alcuni disagi soprattutto legati alla scarsa delimitazione dei parcheggi, in seguito però sono state poste delle strisce rosse per garantire una migliore segnalazione dei posteggi. Anche l’ingresso per disabili è stato correttamente segnalato e ora chi ha necessità se ne può servire tranquillamente. Inoltre – aggiunge il dottore – proprio ieri ho segnalato ai tecnici comunali intervenuti qualche miglioria da apportare nei servizi essenziali, specie per la presenza di un unico bagno (oltre a quelli per il personale sanitario) condiviso fra utenti disabili e non».
Il dott. Tummarello è stato peraltro uno dei primi medici coinvolti dalla direzione a svolgere le prime vaccinazioni nei pressi dell’Ospedale di Civitanova Marche: «Lo spirito rispetto ai primi tempi è cambiato – ci spiega il responsabile – all’inizio c’era una specie di euforia e di buona volontà per proteggersi da questa aggressione virale. Successivamente, con l’insorgere di gruppi contrari alle vaccinazioni e la diffusione di false notizie su effetti avversi a lungo termine, spesso diffuse online, molti hanno optato per la procrastinazione del vaccino contribuendo di fatto alla diffusione del virus. L’introduzione dell’ obbligo del Green Pass specie nei luoghi di lavoro ha contribuito alla vaccinazione di coloro che erano fortemente contrari. Questo però – ci racconta il medico – ha sostanzialmente reso il nostro lavoro molto più gravoso: coloro che vengono qui controvoglia scaricano la loro rabbia su di noi, chiedendo esenzioni per le malattie più disparate. Da subito io e gli altri medici abbiamo cercato di chiarire la posizione della scienza cercando di evitare che fossero scambiati i ruoli, tra noi e i cittadini».
Ovviamente l’occasione è propizia anche per ribadire l’importanza della vaccinazione e togliersi di dosso alcune paure infondate dal punto di vista scientifico. Tra i restii a vaccinarsi ci sono infatti coloro che avendo già preso il virus si sentono al riparo dalla malattia, temendo piuttosto una sorta di “sovrabbondanza” di anticorpi. Sul punto il dott. Tummarello è molto chiaro: «Dal punto di vista immunologico la malattia è certamente un’ottima vaccinazione ma non è sufficiente, i richiami servono proprio ad accrescere gli anticorpi circolanti ed a preservare la memoria immunitaria contro la malattia. Aumentare il numero degli anticorpi non è in alcun modo dannoso, piuttosto dovremmo stare attenti ad un virus come questo, inedito da un punto di vista clinico, capace di vivere anche fuori dai liquidi biologici e che sta circolando con delle varianti molto più aggressive».