Macerata

Civitanova, picchia e perseguita la moglie: operaio condannato

Un anno e mezzo senza la sospensione condizionale è la pena inflitta oggi dal gup del Tribunale di Macerata all'imputato che dovrà risarcire l'ex coniuge con 5.000 euro

CIVITANOVA – Accusato di aver picchiato e perseguitato la moglie, un giorno avrebbe colpito con un pugno anche il figlio minorenne. Questa mattina un 53enne di origine campana è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione, senza sospensione condizionale, e dovrà pagare all’ormai ex moglie, parte civile con l’avvocato Mariagioia Squadroni, un risarcimento di 5.000 euro. È accusato di lesioni (sia consumate sia tentate) e di stalking e minacce.

L’avvocato Mariagioia Squadroni

I fatti contestati sarebbero avvenuti tra luglio e dicembre dello scorso anno a Civitanova. Secondo l’accusa – oggi sostenuta in aula dal pubblico ministero Rosanna Buccini – l’operaio avrebbe strattonato e preso a schiaffi la moglie, minacciandola di morte dopo che il figlio minorenne si era frapposto tra i genitori per difendere la madre. Ed era stato proprio il minore, in un’occasione, ad essere colpito con un pugno alla spalla.
Una volta il marito le avrebbe tirato un posacenere ma senza riuscire a colpirla. Sempre secondo la ricostruzione accusatoria, dopo che lei era andata via di casa con i figli, il 53enne l’avrebbe perseguitata: per scoprire dove si era trasferita si sarebbe presentato a casa della coppia presso cui la moglie lavorava come babysitter minacciando i datori di lavori per sapere l’indirizzo esatto della nuova abitazione della coniuge. Il 20 dicembre dello scorso anno scrisse su Facebook un post in cui minacciava rappresaglie nei confronti della moglie e dei figli sotto le festività natalizie.

Oggi il procedimento è stato discusso con rito abbreviato e il gup del Tribunale di Macerata Claudio Bonifazi ha condannato l’imputato a un anno e mezzo di reclusione. Una volta depositate le motivazioni, il 53enne potrà valutare insieme al proprio legale, l’avvocato Donato Attanasio, l’opportunità di impugnare la sentenza in Appello.