CIVITANOVA – Si è svolta negli scorsi giorni, in modalità telematica, la riunione sul progetto di riqualificazione del porto di Civitanova e sulla possibilità di consentire la presenza in porto di yacht di grandi dimensioni.
All’incontro, presieduto dal Direttore Marittimo delle Marche, il Contrammiraglio Francesco Saverio Ferrara, e dal Comandante del porto di Civitanova, il tenente di vascello Ylenia Ritucci, hanno partecipato, oltre all’Amministrazione comunale, tutti gli stakeholder della comunità portuale, i quali hanno presentato le proprie osservazioni in merito.
L’Amministrazione comunale, chiamata già nel 2015 a stipulare un protocollo d’intesa con la Regione Marche per l’elaborazione di un piano particolareggiato atto a individuare le caratteristiche e la destinazione funzionale delle aree a terra, interesserà appunto la Regione perché possa avviarsi l’esame dell’assetto complessivo che dovrà avere lo scalo civitanovese assicurando, nel contempo, l’impegno a operare di concerto con l’Autorità marittima. Il progetto si svilupperà al fine di conseguire l’obiettivo strategico di migliorare la riorganizzazione degli spazi dedicati al settore della pesca, del diporto e della cantieristica navale, oltre che la vivibilità locale e la mobilità dei flussi turistici legati al settore della nautica da diporto.
Da qualche giorno nel porto di Civitanova, come è capitato anche nella scorsa estate, è ormeggiato infatti uno yacht di grandi dimensioni, «un 44 metri proveniente dalla Croazia, bandiera maltese, di proprietà di un ricco industriale serbo – ha detto il sindaco della città costiera Fabrizio Ciarapica -. Resterà in città per un paio di mesi per la sistemazione e la manutenzione a bordo».
«Il progetto di valorizzazione del porto e quello della sua messa in sicurezza debbono andare di pari passo – ha aggiunto il primo cittadino -. Sappiamo bene che oggi, se si ragiona ancora a compartimenti stagni, si rischia di perdere occasioni uniche che invece portano innegabili vantaggi economici. Penso alla cantieristica navale, ma anche al commercio e quindi al turismo senza perdere di vista il settore fondamentale della pesca. Avere barche di lusso è sicuramente motivo di attrazione in più per la nostra città, basti pensare alle tante persone che scelgono il molo come zona per fare sport o passeggiare e anche ammirare gli splendidi murales» ha concluso Ciarapica.
Per quanto riguarda la messa in sicurezza del bacino interno portuale sarà esaminato congiuntamente ai soggetti interessati il modello matematico per lo studio degli effetti delle maree e del moto ondoso all’interno del porto a suo tempo elaborato dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Idraulica dell’Università di Ancona.