CIVITANOVA – Costringe mamma e sorella a sentire lui e la compagna mentre fanno sesso, poi sottopone l’anziana a umiliazioni continue e aggressioni. Un civitanovese di 47 anni è stato condannato a due anni e un mese di reclusione, era accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni.
I fatti contestati sarebbero avvenuti tra agosto 2019 e luglio 2020, secondo la ricostruzione accusatoria l’imputato, spesso mentre era sotto effetto di droga e alcol, avrebbe maltrattato mamma e sorella. In più occasioni avrebbe umiliato la madre con epiteti ingiuriosi, dando in escandescenze, costringendola a preparargli i pasti e sporcando ovunque. In casa erano state trovate frasi indicibili scritte sulle pareti e commenti e bestemmie sui quadri raffiguranti la sacra famiglia. Non solo.
Sempre secondo l’accusa, sostenuta in aula dal pubblico ministero Francesca D’Arienzo, a un certo punto il 47enne avrebbe portato in casa una giovane con problemi di tossicodipendenza, pretendendo dalla mamma che li mantenesse entrambi. In un crescendo di umiliazioni avrebbe anche costretto l’anziana a sentire lui e la compagna mentre facevano sesso. Per l’accusa una volta i due si sarebbero ubriacati insieme, poi lui avrebbe aggredito la madre. Un giorno il 47enne prese la madre per il collo e stringendola con l’avambraccio le tolse il cellulare dalle mani.
Per questi fatti è finito sotto processo per i reati di maltrattamenti e lesioni. Difeso dall’avvocato Jacopo Allegri, oggi si è celebrata la discussione. Il pm ha chiesto la condanna a tre anni e tre mesi, il giudice Federico Simonelli ha disposto una pena meno severa, due anni e un mese, accogliendo però la richiesta del pubblico ministero di subordinare la sospensione della pena al pagamento di una provvisionale nei confronti dei familiari, costituiti parte civile con l’avvocato Alessio Matarazzi.