CIVITANOVA MARCHE – «Civitanova capitale dell’inclusione? Qui si rasenta il ridicolo». È l’attacco dell’ex sindaco Tommaso Claudio Corvatta che commenta con parole amare la decisione dell’Amministrazione di candidare la città costiera al concorso ‘Capitali europee dell’inclusione e delle diversità’. «È compito di ogni amministratore tentare di valorizzare la propria città – premette Corvatta – , ma quando non si detiene il senso del limite, si rischia di danneggiarla. Il tentativo dell’attuale amministrazione di candidare la nostra città a capitale europea dell’inclusione – incalza l’ex primo cittadino – si scontra con tutta la sua attività in questi anni. Ciarapica ha iniziato la sua amministrazione nel solco delle più becere tradizioni della cattiva politica evitando di inaugurare e valorizzare il superamento delle barriere architettoniche della stazione ferroviaria in quanto era frutto dell’amministrazione precedente».
In base alle regole del concorso, la Commissione europea premia quelle città che investono in politiche di inclusione in fatto di etnia, religione, sesso, disabilità ed età. Ed è su questi temi che Corvatta batte il chiodo, passando in rassegna tutte le varie ‘colpe’ dell’Amministrazione Ciarapica. «Ha continuato – aggiunge – poi eliminando la possibilità del consigliere comunale straniero aggiunto ed ha approvato un regolamento che vieta la sosta ai camper se non nelle poche aree strettamente destinate. L’accessibilità dei disabili sensoriali agli spettacoli è stata mortificata – accusa – , per non parlare dei marciapiedi, già di per se molti non a norma, per i quali l’amministrazione ha acconsentito ad una occupazione sistematica da parte delle attività commerciali, rendendo difficile il transito alle carrozzine dei neonati e dei disabili». Poi un accenno alle politiche sociali. «Che fine hanno fatto – dice poi – i fondi del Pnrr in ambito sociale che Civitanova ha ottenuto come capofila dell’ambito sociale? Nulla o davvero poco si è fatto per i progetti di vita delle persone con disabilità, anche progetti consolidati in ambito nazionale, come il “dopo di noi”, non vengono promossi e facilitati sul territorio». E sulle iniziative dei privati, che tuttavia non sono state realizzate: «Escludere i civitanovesi dalla fruizione di pezzi importanti della città, come il porto con il progetto Dubai la collina di Villa Eugenia o l’area verde nei pressi del torrente Asola per destinarli agli appetiti dei privati è l’attività prevalente di questa amministrazione, altro che includere».