«Questa volta porterò la lotta alla fibrosi cistica fino alla Slovenia». È la missione di Alessandro Gattafoni, il trentaseienne civitanovese, affetto da fibrosi cistica, che giovedì, 23 giugno, partirà a bordo del suo kayak dal lungomare nord di Civitanova in direzione Pirano (Slovenia), in occasione della seconda edizione della ‘125 miglia per un respiro’.
L’iniziativa nacque lo scorso anno, su idea dello stesso Gattafoni, e visto il successo ottenuto e la rinnovata determinazione del suo organizzatore ora c’è tutta la voglia di ripeterla, cambiando però il percorso da affrontare. Se infatti nel 2021 la rotta fu fissata in Croazia, il 2022 sarà l’anno della Slovenia. Ma la ‘125 miglia per un respiro’ non è solo un’impresa sportiva, è anche e soprattutto la battaglia di Gattafoni contro la patologia di cui è affetto; una lotta che mira a sensibilizzare sempre di più le istituzioni e l’opinione pubblica su tale argomento e che soprattutto coinvolge la Lega Italiana Fibrosi Cistica nel reperimento di fondi necessari per la ricerca e le cure.
L’avventura di Gattafoni inizierà alle 5.30 di giovedì, quando dall’imbocco del fosso Caronte, sul litorale nord, il suo kayak si dirigerà verso il porto di Ancona: ad accompagnarlo ci sarà il campione di Canoa, oro ad Atlanta ’96, Daniele Scarpa che capitanerà l’equipaggio medico sportivo a bordo dell’imbarcazione ‘Desire’. Il team di Scarpa, però, partirà qualche metro prima di Gattafoni, cioè al club Vela. Da qui, l’arrivo previsto per le 18 al porto di Ancona, dove alle 19.30 andrà in scena l’apericena solidale alla terrazza della Lega Navale di Ancona. Il programma della ‘125 miglia per un respiro’ 2022 prevede, infatti, che ad ogni tappa ci sia una manifestazione promossa dalla Lifc del territorio, con al centro il tema della fibrosi cistica e la conseguente raccolta fondi. Oltre ad Ancona, i traguardi successivi sono Cesenatico, Venezia, Trieste e infine Pirano. La tappa finale è fissata per il 29 giugno.
«Pronto per questa avventura? Dal punto di vista fisico non ci sono problemi – ammette Gattafoni – , obiettivamente lo scorso anno è stata più faticosa, dato che si trattava di una traversata diretta. Tuttavia organizzare un’iniziativa del genere è sempre molto stancante e porta via parecchio tempo. Perciò, sotto l’aspetto mentale, mi sento più provato. Ora, non vedo l’ora di toccare la Slovenia con mano, come ho fatto l’anno scorso con la Croazia anche se lo scopo principale di questa iniziativa resta la divulgazione del tema fibrosi cistica, con l’obiettivo che le istituzioni e l’opinione pubblica si rendano sempre più conto della problematica e facciano tutto il necessario per combatterla».