CIVITANOVA – Era stato ospitato in casa per insegnare inglese a un bambino di 10 anni, ma avrebbe sporto il minore nel vuoto dal secondo piano per costringerlo a seguire le sue lezioni e si sarebbe impossessato di un e-book e un hard disk. È accusato di violenza privata e furto un 27enne inglese per il quale oggi si è aperto il processo dinanzi al giudice Federico Simonelli e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo. La vicenda oggetto del procedimento risale al periodo compreso tra giugno e luglio del 2019.
All’epoca lo studente madrelingua inglese era stato ospitato a casa di una famiglia civitanovese per fare da tutor di lingua inglese a un bambino di 10 anni. Secondo la ricostruzione accusatoria il giovane, per costringere il minorenne a seguire le sue lezioni, lo avrebbe preso per le braccia e lo avrebbe sporto nel vuoto dalla terrazza della sala da pranzo dell’abitazione che si trova al secondo piano. Non solo. Sempre per l’accusa, nelle giornate in cui sarebbe stato a casa della famiglia civitanovese, l’imputato si sarebbe appropriato di un e-book e di un hard disk.
Qualche mese dopo la partenza del tutor la mamma del bambino si recò dai carabinieri per sporgere denuncia per furto: si accorse che da casa erano spariti l’e-book e l’hard disk e i suoi sospetti erano ricaduti sul giovane inglese. Dopo qualche settimana la donna tornò in caserma perché nel frattempo il figlio le aveva raccontato che più di una volta il tutor lo aveva sporto nel vuoto tenendolo per le braccia dalla terrazza di casa.
Oggi la prima udienza. La mamma del minore si è costituita parte civile con l’avvocato Ivan Gori. A settembre saranno sentiti i primi testimoni.