Macerata

Civitanova, tentata estorsione per recuperare il Range Rover della mamma confiscato

Il procedimento a carico di tre fratelli, uno dei quali avvocato, è finito oggi all'attenzione del gup del Tribunale di Macerata. L'udienza è stata rinviata per un difetto di notifica

Il tribunale di Macerata

CIVITANOVA – Per l’accusa avrebbero cercato di riprendersi il Range Rover confiscato della mamma con minacce e violenza nei confronti del custode, tre fratelli accusati di tentata estorsione aggravata. Questa mattina è finito all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata Claudio Bonifazi e del pubblico ministero Rita Barbieri il procedimento a carico di tre civitanovesi: un 45enne avvocato e i suoi due fratelli di 41 e 39 anni. I fatti risalgono all’8 gennaio dello scorso anno quando, secondo la ricostruzione accusatoria – il fascicolo è del pubblico ministero Stefania Ciccioli –, i tre fratelli si sarebbero recati tutti insieme in un deposito giudiziale dove era custodito un Range Rover di proprietà della loro madre. Il mezzo era sottoposto a confisca definitiva, il provvedimento era stato emesso dalla prefettura di Macerata, ma i tre avrebbero iniziato a minacciare il custode per farsi riconsegnare l’auto. Non solo.

In base a quanto contestato dalla Procura i tre avrebbero anche picchiato il custode con spintoni e calci. A quel punto la vittima avrebbe preso il telefono cellulare per chiamare la polizia ma i tre fratelli glielo avrebbero strappato di mano. Alla fine i tre uomini erano andati via e il custode aveva subito denunciato l’accaduto all’autorità giudiziaria. Questa mattina l’udienza è stata rinviata per un difetto nelle notifiche degli avvisi. Gli imputati, accusati di tentata estorsione aggravata dall’aver commesso i fatti in più persone riunite, sono difesi d’ufficio dall’avvocato Marco Zallocco, sostituito in aula dalla collega Ilaria Soricetti, mentre la vittima è tutelata dall’avvocato Giacomo Galeota.