CIVITANOVA MARCHE – Per l’Inps era invalida al 100%, ma una cameriera aveva riferito di averla vista impegnata in faccende domestiche, camminare regolarmente e portare a spasso il cane. È accusata di truffa all’Inps una 93enne di Civitanova: avrebbe percepito complessivamente oltre 11.000 euro senza averne diritto.
Secondo l’accusa (oggi sostenuta in aula dal pubblico ministero Francesca D’Arienzo, il fascicolo invece è del sostituto procuratore Claudio Rastrelli) le indennità di accompagno sarebbero state percepite da febbraio del 2018 a giugno del 2019. La domanda di invalidità civile, invece, era stata presentata a settembre 2017 quando l’anziana aveva 87 anni. La diagnosi era stata piuttosto corposa: esiti di un ictus cerebrale, sindrome extrapiramidale, cardiopatia, osteoporosi, ipoacusia, poliartrosi e pure una polimialgia reumatica. Nella domanda, poi, era espressamente indicato che a causa delle varie patologie, l’anziana non era in grado di deambulare se non con l’aiuto permanente di un accompagnatore così come non era in grado di compiere le attività quotidiane senza un’assistenza continua. La domanda fu ammessa, ma un paio di anni dopo, a giugno del 2019, alla visita di revisione, l’invalidità scese all’80%, quindi senza accompagnamento. Così, per la Procura, si sarebbe appropriata di 11.367 euro di indennità che non le sarebbero spettati.
La circostanza venne alla luce dopo la segnalazione fatta da una cameriera che lavorava nel ristorante della figlia. Alla donna era sembrato strano che un’anziana invalida al 100% potesse camminare regolarmente, svolgere le faccende domestiche e pure portare a spasso il cane. Aveva quindi scattato foto e registrato dei video con il proprio cellulare per poi segnalare tutto alla Finanza. Oggi nel processo celebrato dinanzi al giudice del Tribunale di Macerata Federico Simonelli, sono stati sentiti come testimoni la denunciante che ha confermato le accuse, e un finanziere che aveva visionato foto e video e aveva effettuato ulteriori accertamenti acquisendo documenti sia all’Inps sia in banca. La difesa dell’anziana respinge le accuse che le vengono mosse.