CIVITANOVA – Quando ha visto i carabinieri che si stavano avvicinando ha tentato la fuga. Raggiunto, ha reagito ai militari, ingoiato una dose di cocaina mentre altre sei le ha sputate a terra. È successo nel primo pomeriggio di mercoledì scorso. Erano circa le 15.30 quando una pattuglia del Nucleo operativo Radiomobile della Compagnia di Civitanova impegnata in servizi antidroga ha raggiunto via della Vela. Lì i carabinieri hanno notato un giovane extracomunitario e insospettiti dai suoi movimenti hanno deciso di controllarlo.
L’uomo, poi risultato essere un 33enne tunisino senza fissa dimora, accortosi della loro presenza, ha provato a fuggire e quando i carabinieri lo hanno raggiunto ha reagito spingendo, strattonando i militari e facendoli cadere a terra. Nel frattempo ha sputato sei dosi di stupefacente (successivamente risultata essere cocaina), mentre un’altra l’ha ingoiata. I carabinieri lo hanno perquisito nell’immediatezza trovandogli in tasca una dose di hashish, per poi portarlo in ospedale. Il tunisino è stato quindi sottoposto a Tac, l’esame ha confermato la presenza della dose e il giovane è rimasto nella struttura sanitaria fino all’espulsione della droga. Nel frattempo i medici del pronto soccorso hanno prestato le cure del caso a entrambi i carabinieri che hanno riportato lesioni giudicate guaribili in tre giorni. L’extracomunitario è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato a piede libero per lesioni aggravate nei confronti dei due carabinieri e detenzione ai fini di spaccio di 4,8 grammi di cocaina e 0,5 grammi di hashish.
Una volta uscito dall’ospedale, su disposizione del pubblico ministero di turno Enrico Riccioni, il tunisino è stato trattenuto nella camera di sicurezza del comando provinciale di Macerata in attesa del rito direttissimo celebrato questa mattina nel Tribunale del capoluogo. Il 33enne, difeso dall’avvocato Narciso Ricotta, sostituito in aula dal collega Antonio Renis, davanti al giudice Andrea Belli, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Poi tramite il proprio legale ha patteggiato per tutti i reati contestati con il pubblico ministero Sabina Antognozzi la pena di un anno e otto mesi di reclusione, beneficiando della sospensione condizionale (è incensurato). Conclusa l’udienza è tornato in libertà.