CIVITANOVA MARCHE- Voucher family, al via contributi per 441 famiglie. È il totale dei nuclei che riceveranno gli aiuti, le cui domande sono state ammesse mentre 135 sono le richieste respinte. Il voucher viene assegnato alle famiglie con almeno due figli a carico: risultano essere 988 gli assegni erogati, ognuno per ogni giovane, il quale riceverà un contributo di 182 euro, considerato che la somma a disposizione è di 180.300 euro.
I requisiti
I requisiti per ottenere il sostegno sono: avere 2 figli a carico tra gli 0 e i 26 anni, un Isee non superiore ai 20.000 euro, essere residenti a Civitanova da almeno cinque anni continuativi alla data di scadenza del bando, possedere la cittadinanza italiana o comunitaria o il permesso di soggiorno almeno annuale. Non potevano accedere agli aiuti i beneficiari dell’assegno dei tre figli minori. Coloro che nell’anno 2022 alla data di scadenza del bando hanno percepito contributi economici pari o superiori a 300 euro per se stessi o per i componenti del proprio nucleo familiare, possono percepire un voucher corrispondente alla differenza tra l’importo spettante e quello percepito dal Servizio sociale professione.
Il funzionamento
Ma come funzionano i voucher family? «I fondi sono caricati direttamente sulla Tessera sanitaria – spiega l’assessore al welfare Barbara Capponi -, per questo ci vuole un po’ di tempo prima che siano spendibili. Quando? Gli uffici comunali sono all’opera, contiamo di erogare entro i primi di febbraio».
Un’iniziativa partita alcuni anni fa, nell’ambito della progettualità ‘Città con l’infanzia’ dell’Assessorato ai Servizi sociali. Il termine ultimo per l’invio delle domande risale allo scorso 14 novembre e chiaramente non è possibile acquistare ogni cosa ma soltanto i beni alimentari, il materiale didattico, i medicinali, i prodotti per l’igiene della casa e della persona.
Il bando è annuale e «l’obiettivo – afferma poi la Capponi – è quello di raggiungere una platea vasta. Per questo abbiamo incluso anche i figli fino all’età di 26 anni. Si tratta di un progetto nato prima del Covid per sostenere i nuclei in difficoltà e che con l’aumento dei costi acquista ancora più importanza».