Macerata

Cocaina per i giovani di Caldarola e Tolentino, in manette pusher 29enne

Per sei mesi avrebbe rifornito una quindicina di clienti. L'uomo, un operaio che da anni vive in zona, è stato rintracciato dopo una serie di spostamenti all'estero. Ora è ai domiciliari, era ricercato da luglio

CALDAROLA – Per sei mesi avrebbe rifornito di plurime dosi di cocaina i giovani di Caldarola e Tolentino. Dopo una serie di spostamenti all’estero, ieri – 3 ottobre – il pusher è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri della Stazione di Caldarola, era rientrato da poche ore dopo una temporanea permanenza in Svizzera. Si tratta di un operaio 29enne di origine albanese che vive in zona da diversi anni.

L’indagine era partita a seguito di assidui controlli eseguiti sul territorio dai militari. Nei primi giorni di marzo scorso gli uomini dell’Arma avevano individuato un giovane ritenuto essere il punto di riferimento per numerosi clienti, per lo più ragazzi di Caldarola e Tolentino. A seguito di una perquisizione eseguita nel corso delle indagini il 29enne era stato trovato in possesso di sostanze utilizzate per tagliare lo stupefacente, bilancini, materiale per il confezionamento e denaro. I successivi accertamenti svolti attraverso servizi di osservazione e riscontri hanno consentito di ricostruire l’attività illecita dell’operaio che per gli inquirenti, nei soli sei mesi antecedenti, avrebbe posto in essere un numero elevatissimo di cessioni di cocaina nei confronti di almeno una quindicina di ragazzi del luogo e delle zone limitrofe.

Una volta raccolti sufficienti elementi probanti i carabinieri hanno depositato una dettagliata informativa in Procura che ha portato il pubblico ministero Enrico Riccioni a richiedere una misura restrittiva nei confronti dell’indagato. Il 15 luglio scorso il giudice per le indagini preliminari Domenico Potetti ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare, disponendo nei confronti del 29enne gli arresti domiciliari. Qualche giorno prima, però, l’albanese si era recato in Svizzera, da quanto accertato sarebbe rientrato in Italia soltanto ieri. Così, nel tardo pomeriggio, poco dopo aver fatto rientro a casa, i militari si sono presentati alla sua abitazione notificandogli la misura. Nei prossimi giorni dovrà essere fissato l’interrogatorio di garanzia, il giovane è difeso dall’avvocato Calogero Talluto.