Macerata

Code e disagi sull’A14, le associazioni di categoria: «Non possiamo morire di burocrazia»

Leonori (Confartigianato Macerata, Ascoli, Fermo): «Se le imprese non ripartono a ottobre rischiamo di avere milioni di disoccupati». Rocchi (Fita CNA Macerata): «C'è il rischio di impoverire tutto il territorio»

autostrada
Coda in autostrada

In attesa di conoscere i termini dell’accordo tra Autostrade e Governo, le associazioni di categoria locali tornano sulla questione che riguarda il caos sull’A14 che sta letteralmente paralizzando tutto il territorio sud delle Marche. CNA Macerata e Confartigianato Macerata, Ascoli e Fermo sono concordi nel ribadire che non è possibile «morire di burocrazia» e che il blocco dell’autostrada nei territori compresi tra le province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno (oltre che in quello abruzzese) sta «creando moltissimi disagi ad autotrasportatori, imprese, aziende e turismo».

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Renzo Leonori
Renzo Leonori, presidente Confartigianato Macerata, Ascoli e Fermo

«La situazione legata al caos in A14 è un dramma sia per gli autotrasportatori che continuano a pagare un pedaggio – che secondo noi è ingiusto viste le condizioni dell’autostrada -, ma anche per il settore turistico e imprenditoriale che noi dobbiamo tutelare e aiutare – ha commentato Renzo Leonori, presidente di Confartigianato Macerata, Ascoli, Fermo -. Sull’accordo ancora aspettiamo a tirare delle conclusioni perché vogliamo capire bene cosa succederà in seguito; di certo quel che abbiamo sempre chiesto, da circa due anni, è di lasciare libere le due corsie per liberare l’imbuto che si è venuto a creare in autostrada».

«Il vero dramma sta nel fatto che i lavoratori non possono andare avanti – ha continuato Leonori -. Se c’è il sequestro ma ci sono i lavori bene però non dimentichiamo che questa storia potrebbe durare anni e non possiamo morire di burocrazia e di mancanza di responsabilità perché se le imprese non ripartono, a ottobre rischiamo di avere milioni di disoccupati e il problema economico si potrebbe poi trasformare il problema sociale».

Giorgio Rocchi, referente del sindacato degli autotrasportatori CNA Fita della provincia di Macerata

«Aspettiamo di conoscere i termini dell’accordo in merito a quanto accaduto ieri durante il Consiglio dei Ministri certo è che chi utilizza l’autostrada in questo momento ha bisogno che sia moderna, efficiente e funzionante – spiega Giorgio Rocchi, referente del sindacato degli autotrasportatori CNA Fita della provincia di Macerata -. L’associazione Fita CNA oltre a essere intervenuta e aver sollecitato tutti gli attori ha preso carta e penna e, con il presidente regionale, ha indirizzato una lettera di sollecitazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti affinché venissero approvati i progetti che sono stati depositati da febbraio. Questi sicuramente non risolvono il problema del traffico ma almeno permettono di superare quei viadotti con doppia corsia; questo però ancora non avviene per le note delimitazioni dell’area».

«Il punto è che non possiamo morire di burocrazia – incalza Rocchi -. Abbiamo anche sollecitato tre progetti, sui 13 viadotti interessati, che comprendono l’area marchigiana (in un caso) e quella abruzzese (in due casi) e che permetterebbero di mettere mano al problema. Tutta la situazione legata all’A14 rischia di colpire in modo pesante, in termini economici, tutto il territorio perché molti potrebbero prendere la strada della delocalizzazione e così facendo rischiamo di impoverire ulteriormente il territorio di imprese e di risorse. Senza pensare alla viabilità ordinaria dato che l’Adriatica è ormai diventata uno “sfogo” e rischiamo di perdere anche quel flebile venticello di movimento che è fondamentale per questa stagione turistica».

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