MORROVALLE – Una nuova sezione archeologica andrà ad arricchire il museo comunale a Palazzo Lazzarini. All’interno saranno esposti i reperti rinvenuti duranti gli scavi della Società Gasdotti Italia spa per la realizzazione del metanodotto San Marco-Recanati.
«Si tratta di un lavoro di studio, restauro e valorizzazione dei contesti indagati che giunge alla fine di un percorso di archeologia preventiva e che ha coinvolto lo stesso gruppo di lavoro che ha materialmente seguito gli scavi archeologici», spiega Isabella Piermarini, archeologa della Società Cooperativa Archeologia. Gli studi e i restauri sono durati un anno e mezzo e sono stati curati dalla Soprintendenza delle Marche in collaborazione con la Società Cooperativa Archeologia, con il supporto dell’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune e la collaborazione dell’Archeoclub.
I reperti sono stati esposti in tre stanze: la prima è dedicata alla sezione Picena, la seconda ai reperti di epoca romana e nella terza c’è una proiezione video su tre pareti dove i visitatori, grazie a una tecnologia di realtà aumentata realizzata dalla società Play Marche, potranno ricevere, sotto forma di musica e immagini, informazioni digitali anche sul sito stesso com’era al momento degli scavi archeologici.
«In questi ultimi giorni tutti i reperti rinvenuti duranti gli scavi sono stati posizionati nelle apposite teche di vetro e sono stati installati pannelli esplicativi con testi e immagini a corredo. Ora stiamo definendo la data di inaugurazione – spiega l’assessore Valentina Salvucci -. Due le aree archeologiche rinvenute nel 2019 a Morrovalle: nella prima, in contrada Burella, sono state portate alla luce sepolture di una necropoli Picena con presenza di elementi di corredo funerario, inquadrabili tra la fine del VII e il VI secolo a.C.; nella seconda, in località Borgo Santa Lucia, sono stati trovati resti di epoca romana, in particolare reperti che confermano la presenza nelle vicinanze del Fanum Apollonis».