MACERATA – Mancata consegna dei quotidiani cartacei nei comuni del cratere sismico: la denuncia degli amministratori locali.
Durante l’emergenza sanitaria le edicole erano considerate tra la categoria dei beni primari, tanto da essere sempre rimaste aperte e non aver mai subito la chiusura. Sì perché l’informazione è un diritto di ogni cittadino e, chi non è avvezzo alle nuove tecnologie, deve necessariamente optare per la soluzione cartacea.
Subito dopo il sisma, i comuni di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera non ricevevano più la fornitura quotidiana di giornali cartacei. A oggi però i comuni che non possono beneficiare di questo servizio sono quasi triplicati. Come spiega il vice sindaco di Visso Patrizia Serfaustini, «siamo passati da tre a undici (altri otto) e siamo indignati e delusi per una situazione che non è più sopportabile dato che oltre al terremoto e al Covid, da anni subiamo anche questo».
Nell’agosto del 2019 il consigliere regionale Enzo Giancarli aveva proposto un’interrogazione in consiglio regionale chiedendo alla Regione Marche di occuparsi del finanziamento del servizio. «Ho posto con forza questo problema – ha ribadito Giancarli -. Non ci sono giustificazioni su questa questione; i quotidiani devono arrivare in tutti i comuni e questo è un imperativo. Se le agenzie di distribuzione hanno dei costi che la Regione si faccia carico delle spese».
A spiegare nel dettaglio la vicenda che coinvolge i comuni del cratere sismico maceratese è il vice sindaco di Visso Serfaustini. «Prima dell’emergenza sanitaria abbiamo avuto un incontro in Regione con l’assessore Moreno Pieroni per chiedere all’Adriatica Press (la ditta abruzzese che gestisce la consegna dei quotidiani, ndr) un preventivo del servizio, dato che la Regione si era mostrata disponibile a garantirlo almeno per un periodo – spiega il vice sindaco -. Quando però il preventivo – di circa 78 mila euro – è arrivato abbiamo notato una particolarità che si è poi rivelata una “sorpresa” per tutti. Lo stesso infatti non era relativo solo a Visso, Ussita e Castelsantangelo ma riguardava anche altri otto comuni: Caldarola, Belforte, Serrapetrona, Fiastra, Muccia, Pieve Torina, Serravalle del Chienti e Valfornace». Dunque anche i nuovi otto comuni ora rischiano l’interruzione del servizio e in alcuni, come Serrapetrona, questo è già avvenuto.
«A quel punto abbiamo deciso di indire una riunione per inviare una lettera alle istituzioni, partendo dal presidente della Repubblica Mattarella, per chiedere di essere ascoltati – ha continuato Serfaustini -. A oggi non si è mosso nulla ma noi di certo non ci fermiamo qua. Oltre al terremoto e al Covid adesso anche questo. È un servizio che ci spetta considerando anche che la maggior parte della popolazione è anziana e non è avvezza agli strumenti tecnologici e poi durante il periodo dell’emergenza era uno dei servizi fondamentali perché a noi non dovrebbe spettare? Siamo delusi e indignati perché già la ricostruzione procede al rallentatore e ora dobbiamo sopportare anche questo».
«Consideriamo ingiusto, irrazionale e paradossale che a una popolazione così duramente colpita dal sisma del 2016 si possano chiedere ulteriori sacrifici e si impongano pesanti privazioni come quella di dover rinunciare a essere informati, impedendo di fatto l’acquisto di giornali, riviste e prodotti editoriali di genere – si legge nella lettera inviata al presidente Mattarella, al presidente del Consiglio Conte ma anche alla Regione Marche -. Tale decisione andrebbe a colpire ogni abitante del luogo e in particolare la popolazione più anziana, che rappresenta la maggiore presenza nelle nostre zone, una criticità che non potrebbe essere risolta neanche con l’utilizzo delle moderne tecnologie di condivisione attraverso cui poter leggere “online” giornali e riviste. Di fatto, verrebbero ingiustamente estromessi tutti gli abitanti dell’alto maceratese dal sacrosanto diritto di informazione e condivisione degli eventi politici, economici e sociali di interesse generale» conclude la missiva.