Macerata

Confartigianato Macerata porta i ristoratori in Regione: «Riaprire in sicurezza non solo all’aperto»

Una delegazione di ristoratori delle province di Macerata, Ascoli e Fermo ha incontrato il presidente Acquaroli e il vice Carloni. «Servono misure per dare liquidità alle imprese»

MACERATA – «Riaprire tutti e in sicurezza, non solo chi può contare su spazi all’aperto, sia a pranzo che a cena». Questa la richiesta più forte avanzata dalla delegazione dei ristoratori iscritti a Confartigianato Macerata – Ascoli – Fermo che ieri mattina ha incontrato il governatore Francesco Acquaroli e il vicepresidente Mirco Carloni per ribadire le esigenze dell’intero settore e di tutta la filiera agroalimentare ormai allo stremo.

Insieme alla necessità di poter lavorare i ristoratori hanno sottolineato la necessità di ristori adeguati, visto che quelli arrivati finora sono stati «del tutto inadeguati a compensare le perdite».

«In questa fase di ripartenza – ha detto il presidente Acquaroli – dobbiamo essere prudenti, mettere le attività nelle condizioni di lavorare con norme chiare, il rispetto delle regole sarà la discriminante».

L’incontro in Regione tra la delegazione dei ristoratori e il presidente Acquaroli

«Vogliamo poter lavorare tutti, non solo chi ha spazi all’aperto, nel rispetto delle regole e dei protocolli sia a pranzo che a cena, con ampliamento e allungamento degli orari – hanno ribadito i ristoratori Aldo Zeppilli, Piero De Santis, Domenico De Angelis e Riccardo Golota, responsabile del settore ristorazione e Pubblico esercizio di Confartigianato -. I ristori e i sostegni per il settore sono stati finora inadeguati a compensare le perdite subite connesse alla drammatica riduzione dell’attività o spesso alla totale interruzione della stessa. Occorre quindi immediatamente mettere mano a misure che possano iniettare liquidità nelle imprese e indennizzarle per i cali di fatturato derivati e derivanti dalla riduzione o chiusura dell’attività e che le mettano in grado di continuare ad operare».

Gli operatori hanno anche chiesto un supporto alla Regione Marche che «si faccia garante con il sistema bancario perché le imprese possano accedere sia a finanziamenti a tasso significativamente agevolato adeguati al fatturato perso, con almeno due anni di preammortamento sia per prolungare le moratorie in essere e arrivare in 12/18 mesi ad un atterraggio morbido».