Macerata

Corridonia, nessun abuso d’ufficio. Archiviato il procedimento a carico del Comune

La vicenda era partita dalla denuncia di due revisori dei conti alle quali nel 2018 era stato revocato l'incarico. Sotto indagine erano finiti in 17: giunta, consiglieri di maggioranza, segretario comunale, due dirigenti

MACERATA – Sindaco, cinque assessori, otto consiglieri di maggioranza, il segretario comunale e due dirigenti del Comune di Corridonia. Tutti erano finiti sul registro degli indagati per abuso d’ufficio. Oggi la decisione del gip: procedimento archiviato.

La vicenda nasce nell’estate del 2018 quando il Comune revocò l’incarico a due componenti del Collegio dei Revisori dei Conti. Le commercialiste, ritenendo che il provvedimento fosse frutto di irregolarità, denunciarono il fatto alla procura ipotizzando i reati, a vario titolo, di abuso d’ufficio, falso e diffamazione. A coordinare l’indagine fu il procuratore capo Giovanni Giorgio che delegò alla Guardia di finanza mirati accertamenti per verificare l’eventuale sussistenza di profili di reato.

Il procuratore Giovanni Giorgio

Al termine delle verifiche i militari delle Fiamme gialle produssero una nota in cui, sostanzialmente, si accertava la correttezza dell’operato di tutti gli indagati, ciascuno per quanto preliminarmente contestato. Ritenendo valide le risultanze della Guardia di finanza il procuratore chiese l’archiviazione nei confronti di tutti, ma le commercialiste presentarono opposizione alla richiesta di archiviazione. Il 7 luglio scorso la questione finì all’attenzione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Macerata, Giovanni Maria Manzoni.

L’avvocato Pietro Antonio Siciliano per la difesa dell’amministrazione comunale e il collega Paolo Rossi per le restanti posizioni, sostennero i motivi dei propri assistiti spiegando la correttezza del loro operato. Oggi il giudice ha sciolto la riserva e, condividendo la ricostruzione della procura e delle difese, ha archiviato il procedimento ritenendo insussistenti tutte le doglianze delle commercialiste. «Oggi il giudice – ha commentato il sindaco Paolo Cartechini – ha ravvisato che gli amministratori hanno agito nell’interesse dell’Ente, che nessuna ipotesi di falso si è verificata e che quanto espresso da me sugli organi di stampa risulta coerente con il diritto di cronaca». È emersa pertanto la correttezza dell’operato dell’amministrazione sia per l’iter seguito che per quanto riguarda il merito della decisione adottata.

«Le azioni in merito alla vicenda – commentano sindaco e amministrazione – sono state intraprese per il bene del Comune di Corridonia e di tutta la cittadinanza nonostante che i gruppi consiliari di opposizione, anche su questo, abbiano avuto un atteggiamento a favore delle denuncianti e di ostruzionismo nei confronti dell’Ente».

Corridonia, con oltre 15.000 abitanti, è un comune a pochi chilometri da Macerata. Di recente ha visto lo sviluppo di attività industriali legate soprattutto ai settori del calzaturiero, del mobile e dell’edilizia. Il suo nome è legato a uno dei suoi cittadini più noti, il sindacalista rivoluzionario Filippo Corridoni morto eroicamente sul Carso nel 1915. Dopo 16 anni dal suo sacrificio la città decise così di rendergli onore.