Macerata

Corridonia, arresto tris per un pusher pakistano: revocato il reddito di cittadinanza

L'uomo, un 42enne, era già finito in manette due volte nel 2015. Ieri aveva con sé 15 grammi di eroina. In tasca anche 405 euro in banconote di piccolo taglio

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CORRIDONIA – In sei anni è stato arrestato tre volte, l’ultima ieri, sempre per detenzione di eroina. In aula, oggi, si è avvalso della facoltà di non rispondere, ha solo detto che in passato aveva perso il lavoro e attualmente percepiva il reddito di cittadinanza. Il sussidio gli è stato revocato, lui è finito ai domiciliari e il 7 ottobre prossimo comparirà di nuovo davanti al giudice per la prosecuzione della direttissima.

L’arresto è stato eseguito ieri sera dai carabinieri della Stazione di Corridonia, i militari, poco dopo le 20, lo avevano visto uscire di casa mentre parlava al cellulare. Camminava veloce, con fare circospetto e i carabinieri si sono insospettiti. Quell’uomo, un 42enne pakistano che vive in centro con la sua famiglia, infatti, non era un volto nuovo, nel 2015 lo avevano già arrestato due volte, ad aprile e a maggio, sempre per droga, sempre eroina e ieri il dubbio che potesse avere qualcosa con sé i militari lo hanno avuto. Il sospetto è diventato certezza qualche istante dopo, appena gli hanno intimato l’Alt. Il pakistano si è girato, li ha visti, e ha iniziato a correre. È scappato verso Cerqueto, una zona dove vivono tantissimi suoi connazionali, ma ha tagliato un paio di strade, con uno dei militari che lo inseguiva e che gli era quasi addosso, quando ha capito che il carabiniere lo avrebbe raggiunto si è liberato di numerosi pallini che aveva in tasca gettando a terra anche un bilancino di precisione. Pochi metri dopo il militare lo ha raggiunto e fermato, il collega di pattuglia che nel frattempo aveva bloccato la strada, ha recuperato tutti gli involucri gettati, 12 dosi, poi risultate essere di eroina per un peso di 15 grammi. Il pakistano è stato perquisito, in tasca aveva 405 euro in banconote di piccolo taglio, il passaggio successivo è stata la perquisizione domiciliare, ma nell’appartamento in cui il pakistano vive con moglie e figli non è stato trovato altro stupefacente.

Segnalato l’accaduto al pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Enrico Barbieri ha disposto che il pakistano venisse trattenuto nella cella di sicurezza in vista del processo per direttissima fissato per oggi. Questa mattina il 42enne è stato condotto in Tribunale, difeso dall’avvocato Domenico Biasco, si è avvalso della facoltà di non rispondere, ha detto solo che in passato aveva lavorato, attualmente no, ma percepiva il reddito di cittadinanza. Il giudice Federico Simonelli ha convalidato l’arresto, poi, in merito alla misura custodiale, il pubblico ministero Francesca D’Arienzo ha chiesto e ottenuto che il 42enne venisse posto ai domiciliari, il legale ha chiesto i termini a difesa e l’udienza è stata rinviata al prossimo 7 ottobre. Il reddito di cittadinanza, intanto, gli è stato revocato.