Dopo la decisione del presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone è arrivata anche quella del sindaco di Fiastra che ha deciso di chiudere il percorso della Lame Rosse, i “canyon” delle Marche.
«Nel territorio del Comune di Fiastra si sta riscontrando un notevole afflusso turistico concentrato nei week-end che interessa principalmente il percorso che dalla diga porta fino alle Lame Risse – ha detto il primo cittadino Sauro Scaficchia -. Dato che in tale percorso risulta impossibile assicurare il rispetto delle distanze di sicurezza interpersonali di almeno un metro abbiamo deciso di adottare delle misure per evitare affollamento e assembramenti di persone che potrebbero causare la diffusione del contagio».
«Quindi dal 10 novembre fino al 31 gennaio è stata disposta la chiusura del percorso turistico che dalla diga del lago di Fiastra e dal località Ruffella porta fino alle Lame Rosse, alla Grotta dei Frati, alle Gole del Fiastrone e alla Valle del Rio Sacro – ha spiegato il sindaco -. La chiusura riguarderà i giorni festivi e prefestivi a eccezione di coloro che si recano in queste zone per comprovate esigenze lavorative».
Matteo Cicconi, presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone
Chiusa anche per questo fine settimana come era avvenuto nello scorso la Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito. «Anche per questo fine settimana disporremo la chiusura per sabato e domenica dalle 8 alle 17 come nel week-end scorso – ha detto il presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone Matteo Cicconi -. Si tratta di una questione di buonsenso per evitare di creare situazioni di assembramento e di rischio per tutti i cittadini. Ovvio che si tratta di un arrivederci nel senso che sicuramente il posto è bellissimo e la scelta è sofferta e dolorosa dato che stiamo lavorando moltissimo per la sua valorizzazione soprattutto dal punto di vista turistico affinché la Riserva possa essere anche un volano economico. Ma in questo momento storico e in questa fase dedicata abbiamo ritenuto di buonsenso evitare situazioni che possono essere spiacevoli per tutti».
«Vorrei sottolineare che comunque la problematica è su due punti: epidemiologica e organizzativa in relazione ai mezzi e alla mobilità – ha concluso Cicconi -. Su questo secondo aspetto, che rimarrà anche dopo la pandemia, ci stiamo organizzando per trovare una soluzione che sia sostenibile sotto tutti i punti di vista e in particolare per la Riserva stessa che è un patrimonio ambientale unico nel suo genere e quindi va preservato sotto tutte le sfaccettature possibili affinché rimanga una ricchezza e un patrimonio su cui contare».