Macerata

Covid19-Hospital di Civitanova: infermiera in terapia intensiva, positivi tre medici

Positivo anche un noto oncologo della città rivierasca. In isolamento 11 pazienti della clinica privata Villa dei Pini

CIVITANOVA – Infermiera 38enne del pronto soccorso di Civitanova ricoverata in terapia intensiva; contagiati anche quattro medici del reparto di Medicina e positivo un David Mariani, noto oncologo della città rivierasca.

Sono momenti di apprensione quelli che si stanno vivendo all’ospedale di Civitanova dove iniziano a spuntare i primi casi di positività tra chi è in prima linea nella battaglia contro il Covid-19.

Positivo al Coronavirus David Mariani, oncologo di Villa dei Pini ed ex consigliere dem della città; sono stati contagiati anche tre dottori del reparto di Medicina e si trova in terapia intensiva una giovane infermiera che ha accusato una crisi respiratoria mentre era a casa ed è stata subito ricoverata.

Nel frattempo si stanno eseguendo controlli e tamponi su tutte le persone che sono state in contatto con gli operatori sanitari risultati positivi.

Nella clinica Villa Pini, che pochi giorni fa aveva aperto le porte ad accogliere i pazienti non Covid che dovevano trasferirsi dall’ospedale di Civitanova, 11 pazienti, dopo aver avuto contatti con medici risultati positivi al virus, sono stati isolati con tutte le precauzioni e le sicurezze del caso.

«Nel momento in cui abbiamo deciso di mettere a disposizione la Clinica prima per accogliere i pazienti non contagiati che dovevano essere trasferiti dagli ospedali e poi per ricevere anche pazienti contagiati dal Covid-19, eravamo perfettamente consapevoli di dover affrontare questa emergenza con le stesse variabili che devono affrontare gli ospedali pubblici – ha commentato Enrico Brizioli, amministratore delegato di KOS Care e della Casa di Cura Villa dei Pini -. Rispetto alle previsioni iniziali le esigenze degli ospedali regionali ci hanno portato ad accogliere non più 8 ma 12 pazienti già classificati COVID-19 e poi a dover rilevare che anche diversi di quelli trasferiti dagli ospedali come non infetti si sono invece rivelati contagiati».

«Questi sono fenomeni che oggi avvengono correntemente nelle strutture sanitarie e cui dobbiamo essere preparati nella consapevolezza di dover far fronte ad una epidemia che si sta diffondendo ovunque e che dobbiamo affrontare con fermezza e professionalità – ha aggiunto Brizioli -.  Si tratta quindi, nella eccezionalità del momento, di una situazione di sostanziale “normalità”. Di conseguenza abbiamo ampliato l’area destinata al contagio, che è comunque presidiata in sicurezza da personale fortemente motivato che voglio ringraziare per l’impegno che sta profondendo in questa situazione e cui assicuriamo di poter lavorare nel pieno rispetto delle procedure di tutela individuale».

«Nel contempo la Casa di Cura sta proseguendo anche la sua attività ordinaria, clinica e diagnostica, per assicurare tutte quelle prestazioni indifferibili necessarie a mantenere la funzionalità del servizio sanitario in un momento in cui molti ospedali hanno difficoltà a garantire la normale operatività» ha concluso.