MACERATA – Si è avvalso della facoltà di non rispondere il 48enne di Montelupone arrestato lunedì scorso dalla polizia per maltrattamenti in famiglia e lesioni. Questa mattina l’uomo è comparso dinanzi al gip Giovanni Maria Manzoni insieme al proprio legale, l’avvocato Andrea Agostini. Ha deciso di non rispondere alle domande del giudice che dopo aver convalidato l’arresto ha confermato la misura degli arresti domiciliari accogliendo la richiesta del pubblico ministero Enrico Riccioni.
Sul punto il legale ha anticipato la volontà di impugnare l’ordinanza dinanzi al Tribunale del Riesame: «Fermo restando che si contesta ogni addebito – ha spiegato l’avvocato – perché non è rispondente al vero la ricostruzione dei fatti effettuata dalla persona offesa, rimane il fatto che pur prendendo tutto per vero e così non è, gli arresti domiciliari rappresentano una misura eccessiva in presenza di un soggetto che non ha alcun precedente di violenza e non c’è motivo che non rispetti l’altra misura meno afflittiva, quella tipica del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla cosiddetta persona offesa. Confidiamo nel Riesame».
L’arresto, dunque, risale a lunedì scorso. Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori quella sera dopo aver cenato in un ristorante il 48enne e la compagna si erano allontanati, ma durante il tragitto la donna si sarebbe accorta di aver lasciato il cellulare nel locale e aveva chiesto al compagno di tornare indietro. Sarebbe stata questa circostanza a far scatenare la violenza: il 48enne l’avrebbe prima insultata poi l’avrebbe aggredita sferrandole anche un pugno al naso. La donna era riuscita a scappare dall’auto ed era stata soccorsa da una coppia di ragazzi che aveva chiamato il 118. L’uomo era stato rintracciato poco distante da una pattuglia della Squadra Volante che lo aveva sorpreso mentre cercava di nascondersi all’interno della propria auto.