MACERATA – Un ex paziente avrebbe perseguitato la psichiatra da cui, per un periodo, era stato in cura. Si è aperto oggi in Tribunale a Macerata il processo a carico di un 42enne originario dell’Anconetano accusato di atti persecutori. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 2020 e il 2023 e ad oggi nei confronti dell’imputato è in vigore la misura del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico.
Secondo l’accusa, oggi sostenuta in aula dal pubblico ministero Francesca D’Arienzo, da maggio del 2020 il giovane sarebbe stato in cura dalla psichiatra in un ambulatorio in provincia di Macerata. A causa del suo comportamento persecutorio durante il rapporto terapeutico la professionista sarebbe stata costretta a chiedere il trasferimento in una struttura in provincia di Ancona ma anche dopo l’allontanamento le persecuzioni sarebbero andate avanti. Il 42enne avrebbe inviato un esposto all’Ordine dei medici riferendo di essere stato abbandonato dalla professionista (per l’accusa lo avrebbe fatto per tornare in cura da lei) e avrebbe iniziato a minacciarla di morte. Non solo. Avrebbe anche minacciato di suicidarsi ma dopo aver commesso una strage.
Per l’accusa l’ex paziente avrebbe mandato messaggi anche ad altri medici in cui minacciava di morte la dottoressa. In più occasioni, fino ad aprile del 2023, avrebbe seguito in auto la psichiatra generando in lei e nei suoi familiari un forte stato di ansia e una profonda paura per la propria incolumità.
Oggi dunque, si è aperto il processo dinanzi al giudice del Tribunale di Macerata Domenico Potetti. L’imputato, che rigetta gli addebiti, è difeso dall’avvocato Anna Maria Ragaini, la psichiatra ha invece deciso di non costituirsi parte civile ma non ha voluto rimettere la querela. L’udienza è stata rinviata a giugno per iniziare a sentire i primi testimoni.