CAMERINO- Merce contraffatta destinata alla vendita online, con loghi falsi delle grandi case di moda. “Italian Fabric”: è questo il nome dell’operazione della guardia di finanza di Camerino che ha consentito di individuare due depositi di merce non autentica, denunciando due persone.
Nell’ambito delle attività volte alla prevenzione e al contrasto alla contraffazione e all’abusivismo commerciale organizzato, le fiamme gialle camerti, attraverso lo sviluppo di approfondimenti per fini antiriciclaggio ed il quotidiano controllo economico del territorio – volti a ricostruire i canali di finanziamento della attività illecite e, quindi, a risalire le filiere del falso – hanno avviato una pregnante attività di polizia giudiziaria, svolta con il coordinamento della Procura della Repubblica di Macerata.
Le indagini, in particolare, condotte anche attraverso la valorizzazione delle molteplici banche dati in uso alla Guardia di Finanza, hanno portato all’individuazione di una prima sede di stoccaggio di merci contraffatte, dove, a seguito di perquisizione eseguita su autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, venivano rinvenuti stoffe e foulard, risultati contraffatti.
Gli ulteriori sviluppi investigativi permettevano di individuare un secondo deposito di merci contraffatte, in uso ad altra persona, in cui, nel corso di un’ulteriore perquisizione, effettuata d’iniziativa dai militari operanti, è stato sottoposto a sequestro il grosso quantitativo della merce. Complessivamente, sono stati sequestrati circa 1.800 articoli, tra rotoli e scampoli, per un totale di quasi 3.500 metri lineari di stoffe recanti i loghi contraffatti di alcune delle più note griffe, quali Louis Vuitton, Dolce&Gabbana, Versace, Gucci, Philippe Plein e altri ancora, il cui valore stimato si aggira intorno al mezzo milione di euro.
Gli approfondimenti condotti con la collaborazione dei finanzieri qualificati Computer Forensics e Data Analysis, in forza al nucleo di polizia economico-finanziaria di Macerata, hanno permesso di appurare che le stoffe venivano vendute su piattaforme online, quali Ebay – utilizzando l’account “bottegantica09” – ed etsy.com – utilizzando gli account “fashionfabric63” e “Italiafabric” (da qui il nome dell’operazione),nonché sui social mediante messaggistica whatsapp.
I due responsabili sono stati pertanto denunciati a piede libero per le ipotesi di reato previste dal codice penale agli artt. 474 (Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi) e 648 (Ricettazione). Le attività poste in essere dagli indagati saranno ora puntualmente vagliate anche sotto l’aspetto fiscale, al fine di recuperare a tassazione gli illeciti proventi, atteso che, oltre ad essere svolte abusivamente, sono risultate esercitate anche in totale evasione delle imposte sui redditi e dell’I.V.A..
Il fenomeno della contraffazione è un moltiplicatore di illegalità: parallelamente, alimenta i circuiti sommersi del lavoro nero, dell’immigrazione clandestina, dell’evasione fiscale e contributiva, del commercio abusivo, del riciclaggio e di altri gravi illeciti. Chi compra merce contraffatta, peraltro, oltre a commettere un illecito, mette a rischio la propria salute, poiché tali prodotti spesso non rispettano gli standard di sicurezza richiesti dalla normativa. Lo sforzo operativo della guardia di finanza, in tale comparto operativo, è finalizzato a disarticolare l’intera filiera distributiva delle merci contraffatte, allo scopo di tutelare coloro che operano nel rispetto delle leggi e di salvaguardare il tessuto produttivo nazionale che, alla luce del particolare momento emergenziale, è divenuto più vulnerabile alle fenomenologie illecite e agli interessi criminali.