Macerata

Civitanova Marche, cade per una buca nel marciapiede: Comune condannato a risarcire

Tra danno biologico, periodi temporanei di invalidità, spese mediche sostenute, interessi, rivalutazione e spese di giudizio l’Ente dovrà pagare 49.000 euro

Il tribunale di Macerata

CIVITANOVA – Settantenne mette il piede sul cordolo danneggiato del marciapiede e cade, batte la testa e si frattura un omero, ora il Comune di Civitanova dovrà pagare circa 49.000 euro. Lo ha deciso il giudice monocratico del Tribunale di Macerata – Sezione civile, Umberto Rana, che ha accolto la richiesta presentata dalla civitanovese.

Il fatto risale alla sera del 28 marzo del 2018. Erano circa le 19.15 quando una 70enne era scesa dall’auto in via Montenero e, dopo essere passata tra due auto in sosta, era salita sul marciapiede mettendo il piede in una buca del cordolo che le aveva fatto perdere l’equilibrio e fatta cadere a terra. La donna fu portata al pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova dove le fu refertata una frattura dell’omero sinistro. Due giorni dopo fu sottoposta a un intervento chirurgico per ridurre la frattura seguito da un lungo periodo di riabilitazione e trattamenti per recuperare la mobilità del braccio.

L’avvocato Maurizio Vallasciani

Il dolore, i disagi e le spese sostenute indussero la 70enne a chiederne conto al Comune, così la donna si rivolse all’avvocato Maurizio Vallasciani e tramite il legale intentò una causa civile contro l’Ente allegando le foto della buca nel marciapiede, referti medici e indicando una testimone che aveva assistito alla scena. Per l’avvocato della civitanovese la caduta era riconducibile esclusivamente al cordolo dissestato del marciapiede, mentre per l’Ente la responsabilità dell’accaduto era unicamente della donna e della sua disattenzione.

La questione, dunque, finì all’attenzione del giudice Rana che all’esito del processo ha ritenuto che la responsabilità fosse solo del Comune, che ha il dovere di controllo e di custodia. La donna, per il magistrato civile, non è stata incauta. L’ora crepuscolare, le auto parcheggiate, lo stretto passaggio tra le auto e le dimensioni non rilevanti della buca ma sufficienti a far perdere l’equilibrio, avrebbero reso la buca “un’insidia di non facile e immediata percezione”.

Dunque per il giudice “un’ordinaria attività di manutenzione del suolo pubblico avrebbe impedito il formarsi della pericolosa e insidiosa fessura o buco”. Nel quantificare il dovuto, il giudice ha stabilito che il Comune dovrà pagare 34.900 euro tra danno biologico, periodi temporanei di invalidità e spese mediche sostenute, a cui però vanno aggiunti interessi, rivalutazione e spese di giudizio che fanno lievitare la cifra a 49.000 euro circa.