Macerata

Civitanova Marche, litigano allo sgambatoio: 73enne accusato di minaccia e tentato furto del collare

La discussione tra i proprietari di un pincher e di un meticcio di taglia medio-grande era scoppiata la mattina del 9 febbraio 2021 nell'area che si trova nel parco pubblico intitolato ai caduti sul lavoro della Cecchetti

CIVITANOVA MARCHE – Portano i cani, un pincher e un meticcio medio-grande, in un’area di sgambamento e litigano. La discussione però degenera e uno dei due, il proprietario del pincher, finisce sotto processo per minaccia e tentato furto del collare. Questa mattina entrambi, l’imputato (un 73enne di Napoli che vive a Civitanova) e la persona offesa (un civitanovese di 38 anni parte civile con l’avvocato Sandro Moroni), sono stati sentiti in aula dal giudice del Tribunale di Macerata Vittoria Lupi e dal pubblico ministero Lorenzo Pacini e hanno fornito ciascuno la propria versione dei fatti.

La discussione tra i due era scoppiata la mattina del 9 febbraio 2021 quando il 38enne era con proprio cane di taglia medio-grande nello sgambatoio che si trova nel parco pubblico intitolato ai caduti sul lavoro della Cecchetti. Lì a un certo punto era arrivato anche il 73enne con il proprio pincher (che per il 38enne non era al guinzaglio). Tra i due proprietari qualche tempo prima ci sarebbe già stato un diverbio e quella mattina la situazione sarebbe di lì a poco degenerata.  

In base a quanto aveva raccontato all’epoca la vittima e ripetuto oggi davanti al giudice il 73enne gli avrebbe urlato insulti e minacce: «Vieni fuori, uomo di …., che ti ammazzo, tu non sai con chi sei capitato». Poi avrebbe legato il proprio pincher a un palo della luce e nonostante gli inviti del 38enne ad allontanarsi, avrebbe continuato a urlare. Mentre il proprietario urlava, anche il pincher avrebbe abbaiato in direzione del 38enne e questa circostanza aveva innervosito il meticcio che, approfittando di una buca a ridosso dalla recinzione, era uscito dall’area di sgambamento per dirigersi verso il pincher. Il civitanovese si era precipitato verso il proprio cane ma il 73enne sarebbe arrivato prima, avrebbe afferrato il meticcio per il collare, sfilandoglielo, poi si sarebbe allontanato gridando: «Questo non lo rivedi più». A quel punto il civitanovese aveva sistemato il proprio cane e aveva chiamato la polizia, alla fine un pakistano che si trovava lì era intervenuto prendendo il collare dalle mani del partenopeo e restituendolo al proprietario.

Diversa è stata la ricostruzione data oggi in aula dall’imputato che nel processo è difeso dall’avvocato Fabiola Cesanelli: il 73enne ha riferito che quando aveva visto il meticcio dirigersi verso il proprio cane era intervenuto in difesa del pincher e nel trattenere il meticcio dal collare a strozzo, questo si era allentato e sfilato e lo avrebbe trattenuto per mostrarlo alla polizia come prova di quanto accaduto. Dopo le due testimonianze l’udienza è stata rinviata al prossimo 21 novembre per la discussione.

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