CIVITANOVA – Aggredì la moglie con un mestolo e col manico di un martello, lei per scappare si era calata dal balcone. Arrestato per tentato omicidio, maltrattamenti in famiglia aggravati e lesioni, oggi si è celebrata l’udienza di convalida per un pescatore tunisino 43enne. L’uomo ha deciso di rispondere alle domande del gip Daniela Bellesi fornendo la propria versione dei fatti.
In particolare il pescatore ha ridimensionato i fatti ammettendo di aver colpito la moglie con delle “sculacciate”, ha parlato di una relazione conflittuale con la coniuge negando però l’uso di armi o l’intenzione di voler uccidere la moglie. Il giudice ha convalidato l’arresto e confermato la misura in carcere. «Ritengo deprecabile che un uomo alzi le mani nei confronti di una donna – ha commentato a margine dell’udienza l’avvocato Biasco –. Tuttavia in relazione al mandato di difensore dovrò preoccuparmi di dare una corretta qualificazione giuridica al fatto, cioè se si tratti di lesioni o di tentato omicidio. Ma che lui abbia aggredito fisicamente la moglie, la ritengo una condotta detestabile».
L’aggressione era avvenuta la notte di giovedì scorso (25 luglio), erano circa le 3 quando i poliziotti della Volante erano intervenuti a seguito della richiesta di aiuto di una donna che si trovava in strada. All’arrivo degli operatori, la donna era apparsa visibilmente scossa, con il vestito strappato e sul corpo e sul volto lividi, ecchimosi e tumefazioni.
La donna, di origini tunisine, raccontò di aver avuto poco prima un litigio con il marito che l’aveva picchiata anche usando un mestolo e un martello, tanto da costringerla a chiudersi in camera. La discussione era scoppiata appena il marito era rientrato in casa, senza alcun motivo si era scagliato contro di lei cominciando a insultarla e a percuoterla prima con schiaffi al volto e sul corpo, poi con un mestolo. A quel punto vedendo che il marito si era diretto verso la cucina, si era chiusa in camera e mentre il coniuge cercava di sfondare la porta urlandole contro minacce di morte con un coltello in mano, presa dal panico si era calata giù dal balcone del primo piano aggrappandosi alla ringhiera e riuscendo a raggiungere la strada per chiedere aiuto.
All’episodio hanno assistito i due figli minori della coppia che sono stati subito portati in sicurezza e affidati alle cure dei parenti. Sul posto era intervenuto anche il 118 che aveva accompagnato la donna al pronto soccorso per le cure del caso. Agli agenti aveva raccontato di essere stata maltrattata da anni dal proprio marito, soggetto dal carattere irascibile e violento. Arrestato per tentato omicidio, maltrattamenti in famiglia aggravati e lesioni e portato in carcere a Montacuto oggi per lui è stata celebrata l’udienza di convalida.