Macerata

Macerata, controlli del Gruppo interforze antimafia: sospeso un cantiere

L'accertamento è scattato ieri. Il personale dell’Ispettorato territoriale del Lavoro ha trovato quattro operai non in regola. Inosservanze anche per la sicurezza nei luoghi di lavoro

Macerata

MACERATA – Controlli del Gruppo interforze antimafia della Prefettura di Macerata in un cantiere: sospesa l’attività. L’accertamento è stato eseguito nella giornata di ieri (30 maggio) in un cantiere in provincia di Macerata, nel corso delle verifiche il personale dell’Ispettorato territoriale del Lavoro ha riscontrato gravi irregolarità, tra le quali la presenza di quattro operai non in regola. Gravi sono state anche le inosservanze riscontrate in merito alla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, per cui all’esito del controllo è stata disposta la sospensione delle attività del cantiere in attesa dello svolgimento dei necessari accertamenti e dell’adozione delle conseguenti eventuali sanzioni.

Le attività del Gruppo interforze antimafia proseguiranno in maniera costante anche nei prossimi giorni per assicurare il rispetto della legalità e la verifica del corretto utilizzo dei fondi stanziati per la ricostruzione post sisma nei comuni dell’area del cratere. A questo proposito è stato stilato un serrato calendario di controlli nei cantieri che si è reso necessario per via dell’ingente quantità di fondi messi a disposizione dall’Ufficio del commissario straordinario per la ricostruzione.

«Il perseguimento di tali essenziali finalità – evidenzia la Prefettura in una nota – è garantito dalla composizione del Gruppo interforze, di cui fanno parte le componenti specialistiche delle forze di polizia territoriali (Questura, Carabinieri e Guardia di Finanza) e del Centro operativo di Bologna della Direzione Investigativa Antimafia, oltre che dell’Ispettorato Territoriale del lavoro e del Provveditorato alle opere pubbliche. Il Gruppo esamina ogni aspetto relativo alla realizzazione dei lavori, con particolare attenzione alla filiera dei sub-appalti e alla tracciabilità dei flussi finanziari, oltre che alla regolarità delle iscrizioni all’Anagrafe antimafia degli esecutori del Ministero dell’Interno. In base alla gravità delle irregolarità riscontrate – prosegue la nota –, le conseguenze per le imprese che non operano nel pieno rispetto della legge possono andare dalle semplici sanzioni amministrative alla rescissione dei contratti da parte delle stazioni appaltanti e, nei casi più gravi, all’emissione di un provvedimento di interdittiva antimafia da parte del Prefetto».

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