MONTE SAN GIUSTO – Avrebbe appiccato otto incendi in poco più di un mese a Monte San Giusto. I carabinieri della Compagnia di Macerata, guidata dal tenente colonnello Giorgio Picchiotti, hanno individuato il presunto autore: si tratta di un 30enne del posto. Il giovane, sentito dagli inquirenti ha ammesso le proprie responsabilità aggiungendo di aver agito a causa delle sue precarie condizioni psicofisiche.
I militari hanno così chiuso il cerchio sulla serie di incendi dolosi che, da giugno scorso, ha colpito il territorio di Monte San Giusto, causando non pochi pericoli e preoccupazione fra gli abitanti. Il primo rogo risale all’11 giugno scorso. Le fiamme si erano sviluppate nell’androne di un palazzo del centro e per fortuna non avevano provocato feriti. Sul momento i soccorritori non trovarono inneschi e la causa fu attribuita a un malfunzionamento dei contatori dell’energia elettrica.
Dieci giorni più tardi, il secondo rogo: era la notte del 21 giugno quando all’interno di un’abitazione disabitata che si trova in via Macerata si sviluppò un incendio. Anche lì non furono trovati inneschi ma in quel caso gli investigatori non avevano avuto dubbi sulla natura dolosa delle fiamme.
Il sospetto che dietro i due roghi ci fosse la mano di un piromane è diventato certezza nella notte del 10 luglio scorso perché in un lasso di tempo molto breve i vigili del fuoco e le pattuglie dei carabinieri della locale Stazione del Nucleo Radiomobile di Macerata sono intervenuti per tre incendi sviluppatisi in tre diverse vie del centro, comunque vicine tra loro. Nel primo caso era stato incendiato un cassonetto dell’immondizia le cui fiamme avevano lambito e provocato danni alla facciata dell’edificio che si trovava lì vicino; il secondo incendio aveva interessato il motore di alimentazione della cella frigorifera, messa fuori uso, di un negozio di frutta e verdura mentre il terzo aveva interessato nuovamente un bidone della spazzatura che si trovava all’esterno della filiale di Banca Intesa.
Alla luce di questi ultimi episodi era stata portata avanti dai carabinieri un’intensa attività investigativa nel corso della quale sono state acquisite le immagini dai sistemi di videosorveglianza pubblica e privata. Dai numerosi filmati acquisiti i militari hanno accertato la puntuale presenza, nei luoghi dove si erano sviluppati gli ultimi focolai, di un giovane del luogo, nei cui confronti sono stati immediatamente indirizzati tutti gli sforzi investigativi.
Nel frattempo un altro incendio, il sesto, si è verificato alle prime ore del mattino del 16 luglio quando è stata data alle fiamme una porzione di parco pubblico (dal prato particolarmente arido a causa delle temperature climatiche).
Subito dopo il settimo rogo: questa volta è stato incendiato un raccoglitore di indumenti usati. Il mattino successivo il piromane ha deciso di alzare l’asticella puntando a un distributore di carburanti non attivo dallo scorso novembre. Lì sono stati dati alle fiamme un tombino di raccolta dei cavi elettrici e una bandierina pubblicitaria.
Tutti gli indizi raccolti dai carabinieri hanno portato alla denuncia di un 30enne di Monte San Giusto, gravato da piccoli precedenti. Sulla base degli elementi raccolti la Procura ha emesso nei confronti del giovane un decreto di perquisizione eseguito dai militari nel pomeriggio di venerdì scorso (19 luglio): a casa del piromane sono stati rinvenuti e sequestrati alcuni oggetti pertinenti al reato.
Una volta condotto in caserma e messo di fronte alle contestazioni che gli sono state mosse, il 30enne è stato sentito dagli inquirenti e ha pienamente ammesso le proprie responsabilità, dichiarando di aver agito a causa delle sue precarie condizioni psicofisiche. Gli incendi, che hanno causato notevoli disagi alla comunità, non hanno per fortuna provocato feriti, ma hanno creato allarme tra i residenti e danni economici abbastanza importanti.