MONTECOSARO – Accusato di aver perseguitato la ex, di averle messo un Gps sotto l’auto e di aver attivato la Sim collegata al dispositivo usando i dati di un’altra donna, oggi un 39enne corridoniano ha patteggiato un anno di reclusione, pena sospesa, convertito in lavori di pubblica utilità. Secondo la ricostruzione accusatoriai fatti sarebbero avvenuti a Montecosaro (Mc), da luglio del 2022, una volta finita la relazione con la fidanzata, il giovane avrebbe iniziato a perseguitarla con numerose chiamate e con messaggi, del tenore: «Vuoi diventare mia nemica?», poi le avrebbe posizionato sotto l’auto un Gps per seguirne gli spostamenti.
Un giorno in modo del tutto casuale la giovane si accorse del dispositivo e preoccupata andò in caserma a denunciare il fatto. I carabinieri appurarono che nel dispositivo c’era una Sim risultata intestata a una donna, questa fu chiamata per essere sentita in merito e in quell’occasione disse non aver attivato lei quella Sim e di non saperne nulla, per questo fece una denuncia contro ignoti per sostituzione di persona. Dai successivi accertamenti emerse che la Sim del Gps interagiva con il cellulare dell’ex fidanzato della giovane.
Accusato di stalking aggravato e sostituzione di persona oggi nell’udienza preliminare celebrata dinanzi al gup Giovanni Manzoni e al pm Stefania Ciccioli, il 39enne, difeso dall’avvocato Lucrezia Gentili, ha voluto chiudere subito la propria posizione patteggiando un anno di reclusione, pena sospesa, convertito in lavori di pubblica utilità. L’ex fidanzata si è costituita parte civile con l’avvocato Celeste Riera.