PORTO RECANATI – Rinviata ancora una volta l’udienza preliminare del processo per l’omicidio di Cameyi Mosammet, la quindicenne che viveva ad Ancona con la sua famiglia scomparsa nel 2010, i cui resti erano stati ritrovati in un pozzo nelle vicinanze dell’Hotel House di Porto Recanati nel 2018.
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Oggi, 29 gennaio, il gup Claudio Bonifazi del tribunale di Macerata ha rinviato l’udienza al 14 maggio, anche questa volta per il solito intoppo burocratico, vale a dire la mancanza di prove dell’avvenuta notifica di udienza all’imputato, il 34enne Kazi Monir, all’epoca dei fatti fidanzato della quindicenne bengalese, che da qualche anno ha lasciato le Marche ed è tornato nel suo paese d’origine.
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«Il processo è stato rinviato al 14 maggio perché ancora non si hanno prove dell’avvenuta notifica – ha detto l’avvocato Marco Zallocco, difensore d’ufficio dell’imputato – Ma non è stata data alcuna risposta. È stata aggiunta anche la richiesta di notifica a mezzo raccomandata».
Parti civili al processo, che è dunque ancora fermo, si sono costituiti la madre e i fratelli della quindicenne, che sono assistiti dall’avvocato Luca Sartini, e l’associazione Penelope Marche, che sostiene le famiglie delle persone scomparse, assistita dall’avvocato Marco Vannini. «Ad oggi ancora nulla di fatto – ha detto l’avvocato Vannini – Nessuna notizia dall’ufficio che dovrebbe far sapere se la notifica è stata fatta o non è stata fatta. Stiamo valutando di fare un esposto al Ministero della giustizia».
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