SAN SEVERINO -Torna a casa ubriaco e aggredisce il padre: lo butta a terra, lo prende a calci e poi lo colpisce con un bastone di legno. In manette il figlio, un 29enne del posto.
Il caos è scoppiato nella tarda serata di ieri (8 settembre). Da quanto emerso il giovane avrebbe minacciato il padre ultrasettantenne per poi spingerlo a terra, nella caduta l’anziano ha battuto la testa, e a quel punto invece di fermarsi il 29enne avrebbe continuato a colpirlo sferrandogli dei calci alla schiena.
Per difendersi dall’ira del figlio l’anziano avrebbe provato a prendere un bastone di legno ma il figlio glielo avrebbe strappato dalle mani per poi usarlo per colpirlo ancora. Le grida di aiuto del padre hanno richiamato l’altro figlio e un vicino di casa che sono subito intervenuti in suo soccorso e hanno chiamato il 112. Tra l’altro i militari già conoscevano l’abitazione perché qualche giorno fa erano intervenuti per un’altra discussione scoppiata tra padre e figlio dopo che quest’ultimo aveva preteso che il genitore gli desse del denaro. In quell’occasione la discussione, seppur accesa, era rimasta verbale. Ieri sera invece il figlio è passato alle vie di fatto.
Scattato l’allarme, dunque, sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale Stazione con il comandante, il luogotenente Massimiliano Lucarelli, e in supporto anche i colleghi dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Tolentino. Alla presenza dei militari il 29enne, che perdeva sangue dal naso, ha continuato a minacciare di morte padre e fratello. Padre e figlio sono finiti in ospedale, l’anziano al pronto soccorso di San Severino (ha riportato un trauma cranico con ferite alla testa, costole rotte e contusioni all’addome, con una prognosi iniziale di 20 giorni), il figlio a Macerata.
Il 29enne è stato arrestato per minaccia e lesioni aggravate, ma è accusato anche di danneggiamento, prima di aggredire il padre, infatti, aveva danneggiato i cardini del portone d’ingresso e il citofono dell’abitazione. Questa mattina è stato accompagnato in Tribunale a Macerata per la convalida dell’arresto e il conseguente giudizio direttissimo. Dinanzi al giudice Domenico Potetti si è avvalso della facoltà di non rispondere poi, tramite il suo legale, l’avvocato Marco Vannini, ha concordato con il pubblico ministero Francesca D’Arienzo, un patteggiamento a due anni e tre mesi di reclusione, pena non sospesa. In merito alla misura da applicare il giudice, accogliendo la richiesta del pm, ha disposto l’allontanamento del giovane dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai parenti (dovrà indossare il braccialetto elettronico). Sarà temporaneamente ospitato in una comunità di recupero.