Macerata

Tolentino, nel locale con la coca: il 33enne arrestato si difende. «Episodi occasionali»

Il giovane ha ammesso solo parte di quanto contestato parlando per lo più di consumo di gruppo o di cessioni in occasioni di feste, assicurando di aver smesso già a fine 2023. La difesa chiederà la modifica della misura

Il tribunale di Macerata

TOLENTINO – Ha ridimensionato di molto le accuse che gli vengono mosse il 33enne di Tolentino finito agli arresti domiciliari venerdì scorso (15 aprile) dopo che i carabinieri della Stazione di Belforte insieme ai colleghi del Nor di Tolentino gli hanno notificato l’ordinanza emessa dal gip Daniela Bellesi. A chiedere la misura era stato il pubblico ministero Enrico Barbieri che contesta al giovane, operaio in una ditta del posto, circa 500 episodi di spaccio di cocaina tra il 2019 e il 2024. Per l’accusa il 33enne si accordava con i clienti per un aperitivo o un caffè in un bar e in quella circostanza cedeva la dose di cocaina.

Ieri, nel corso dell’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip Bellesi, il 33enne ha deciso di non avvalersi della facoltà di non rispondere e ha risposto alle domande del giudice ammettendo solo una parte di quelle cessioni e negando la continuità che la Procura gli contesta. Il giovane, difeso dall’avvocato Sergio Ariozzi, ha contestato quanto avrebbero dichiarato alcuni dei suoi clienti riferendo che erano tutte persone che lui conosceva, alcuni di loro in periodi in cui si sarebbero approvvigionati da lui non lavoravano e quindi non avrebbero avuto i soldi per pagare la droga.
Molti degli ultratrentenni che per l’accusa sarebbero stati suoi acquirenti, per il giovane sarebbero suoi amici o comunque conoscenti che avrebbero preso la droga per un consumo di gruppo o in occasione di qualche festa. Il 33enne ha anche aggiunto di aver smesso di spacciare già da fine del 2023. Nei prossimi giorni il difensore chiederà la modifica della misura in una meno afflittiva con il permesso di andare al lavoro.