MATELICA – Dopo una ricerca su Internet gli era stata prospettata la possibilità di ottenere un prestito di 5 milioni di euro al tasso agevolato dell’1%, lui avrebbe pagato 8.717 euro per istruire la pratica ma poi aveva scoperto che non esisteva alcuna pratica. Per questi fatti oggi un matelicese di 67 anni è stato condannato a sette mesi di reclusione, pena sospesa, per truffa.
I fatti, finiti al centro del procedimento discusso oggi in Tribunale a Macerata, sarebbero avvenuti tra il 2019 e il 2021. Era stata la stessa vittima, un uomo polacco che non parlava una parola di italiano, a denunciare tutto ai carabinieri di Matelica. La prima volta aveva raccontato l’accaduto usando un’App del cellulare per la traduzione in italiano poi, quando ha sporto querela, si era fatto aiutare una donna ucraina che parlava una lingua simile alla sua. Il polacco aveva così riferito che nell’estate del 2019 aveva fatto una ricerca su Internet per ottenere un prestito e aveva trovato una pubblicità di una banca straniera e aveva utilizzato i contatti indicati (una mail e un numero di cellulare che sarebbero stati intestati al matelicese) per ottenere un prestito di 5 milioni di euro ad un tasso agevolato dell’1%. Da quel momento man mano che gli accordi andavano avanti gli erano stati richiesti vari documenti che lui aveva inviato e lui aveva ricevuto diversi certificati apparentemente rilasciati da banche italiane finalizzati alla stipula del contratto di credito. Il suo interlocutore gli avrebbe chiesto alcuni accrediti per istruire la pratica e lui era arrivato a pagare complessivamente 8.717 euro.
A inizio marzo del 2021 all’ennesima richiesta di pagamento di 1.375 euro aveva fiutato l’inganno: nella richiesta era indicata la somma di 500.000 euro ma il prestito concordato era di 5.000.000 di euro. A quel punto aveva denunciato tutto. Le indagini avevano portato all’individuazione, quale autore della truffa, di un matelicese che oggi ha 67 anni. Oggi il processo a suo carico è stato discusso davanti al giudice Domenico Potetti e al pm Francesca D’Arienzo. Il giudice ha condannato il 67enne a sette mesi di reclusione, pena sospesa. L’uomo, difeso dall’avvocato Sergio Poeta, una volta lette le motivazioni della sentenza potrà decidere se impugnarla o meno in appello.