Macerata

Dimensionamento scolastico, l’accusa del sindaco di Sefro: «Lo Stato è assente»

Tapanelli critica il possibile accorpamento tra classi e si dice pronto a rivolgersi anche alla Procura, se sarà necessario. «Lo Stato non manifesta più alcun minimo interesse per i territori colpiti dal sisma»

Il sindaco di Sefro Pietro Tapanelli

SEFRO – «Lo Stato non c’è. Lo Stato è totalmente assente». Parole dure da parte del sindaco di Sefro Pietro Tapanelli sul dimensionamento scolastico che sta interessando alcune aree, non solo del cratere, in una situazione ancora non definita. «Noi, Pioraco e Fiuminata abbiamo iniziato un percorso di razionalizzazione dell’offerta formativa. Abbiamo definito un ordine scolastico per comune e abbiamo subito iniziato con Pioraco per la primaria e l’infanzia, azzerando le pluriclassi, con tre scuole nuove, sicure e antisismiche – spiega il sindaco -. Tutto ciò ha fatto nascere una grande soddisfazione in tutti: dai piccoli alunni, ai genitori, passando per il personale scolastico. Ora, dopo gli innumerevoli sforzi, con al centro della nostra attenzione solo gli studenti, veniamo puniti dallo Stato».

Il sindaco sottolinea come l’accorpamento delle due prime attualmente previste, sarebbe un danno anche in relazione alle esigenze di alcuni alunni disabili. E si dice pronto anche a rivolgersi alla Procura. «Ogni tre per due sentiamo dire che il nostro territorio è al centro di mille bellissimi progetti: connettività e smart working, zone economiche speciali, luoghi di villeggiatura per pensionati ricchi e così via – incalza Tapanelli -. Ma i fatti veri, tangibili, reali, dimostrano l’esatto contrario. Esclusa la Regione Marche, che tramite l’assessore Giorgia Latini ha dimostrato subito grande attenzione al tema, siamo totalmente soli e puniti dallo stesso Stato che non manifesta più alcun minimo interesse per i territori colpiti dal sisma del 2016. Abbiamo anche un alunno cieco che, con l’accorpamento di due sezioni e con l’inevitabile contraccolpo educativo e ambientale, vedrà annullato il lavoro fatto dalle instancabili insegnanti. Queste sono scelte delinquenziali che, salvo ripensamenti, mi vedranno costretto a recapitare alla Procura della Repubblica una circostanziata denuncia-querela su varie ipotesi di reato che a mio avviso potrebbero sussistere. Se il potere esecutivo e quello legislativo non ci sentono, confido che quello giudiziario possa aiutarci e verificare l’eventuale configurabilità di condotte penalmente rilevanti e a vedere tutelati i diritti dei più deboli».