Macerata

«Donare il sangue in sicurezza si può»: riprese a pieno regime le attività dell’Avis nel Maceratese

A parlare la vice presidente dell’Avis di Macerata Elisabetta Marcolini e Chiara Cesaretti alla guida dell'ente di Civitanova

MACERATA – Se durante il periodo di marzo, aprile e maggio la normale attività ha subito un rallentamento inevitabile, dall’inizio dell’estate tutto è ripartito in sicurezza nelle Avis di Macerata e Civitanova.

«La necessità c’è sempre e questo è un dato di fatto quindi l’invito è di venire a donare – ha detto la vice presidente dell’Avis di Macerata Elisabetta Marcolini -. Ovviamente durante il periodo del lockdown, nei mesi di marzo, aprile e maggio, c’è stato un calo di donazioni che poi sono riprese ad agosto e settembre; chiaro che se dovesse esserci un nuovo lockdown si verrebbe a creare lo stesso problema».

«I mesi estivi però sono stati affrontati senza problemi perché c’erano le scorte e queste sono state sufficienti considerando anche il fatto che gli interventi di routine, in alcuni casi, sono stati rimandati – continua la presidente Marcolini -. Le sale operatorie hanno subito quindi un “rallentamento” in merito agli interventi ma è chiaro che tutte le attività di urgenza (come possono essere gli incidenti stradali o i trapianti) necessitano di una scorta di sangue che deve sempre esserci».

«L’invito quindi è di donare entrando in contatto con l’Avis o con il centro trasfusionale per capire se possiamo essere dei potenziali donatori e sottoporci a tutti i controlli di routine per diventare donatori di sangue» ha concluso la presidente maceratese.

Situazione simile anche a Civitanova. «Durante il periodo del lockdown ci siamo appoggiati con il nostro punto prelievo a Morrovalle dato che l’ospedale era stato riconvertito in struttura Covid – ha detto il presidente Chiara Cesaretti –. In quel periodo c’era timore da parte degli utenti ad avvicinarsi al mondo ospedaliero e quindi anche al mondo dell’Avis; inevitabilmente abbiamo subito un rallentamento dell’attività. Attualmente c’è un po’ di carenza ma i numeri sono rimasti costanti eccetto che nei mesi di marzo, aprile e maggio».

«L’Avis di Civitanova è tornata operativa il 2 giugno ma chiaro che nel periodo di lockdown non abbiamo potuto accogliere nuovi donatori perché gli esami di routine sono stati bloccati – ha concluso la presidente Cesaretti -. Ora l’attività è ripresa a pieno regime e, come sempre, in totale sicurezza ed è chiaro che i donatori servono sempre e sono indispensabili: l’invito è quindi quello di donare».