Si chiama “Dust” ed è il nome del nuovo singolo/video di Paolo F. Bragaglia, musicista e compositore elettronico marchigiano, estratto dal suo ultimo album “The Man From the Lab” uscito nel novembre 2021 per la storica etichetta Minus Habens Records.
Colonna sonora di un’immaginaria serie televisiva ambientata in un laboratorio di biologia sperimentale in un mondo distopico agli inizi degli anni ’80, l’album, come uno specchio tra diversi piani spazio-temporali, offre suggestioni musicali appropriate ad evocare umori e fantasmi del nostro mondo contemporaneo, il rapporto con la trasformazione la morte e la natura, manipolata e violate in maniera immaginifica e con un un’estetica retro-futurista. Ispirandosi alle sonorità algide e sintetiche della new wave elettronica inglese tra fine ’70 e primi ’80 (John Foxx, Cabaret Voltaire, Fad Gadget, Human League, ecc.), mantiene un dialogo con i suoni elettronici contemporanei per cercare di situarsi fuori dal tempo ed evitare ogni cliché manierista, anche attraverso la commistione tra synth analogici vintage e dei giorni nostri.
Protagonista del videoclip, la cui regia è di Marco Bragaglia che lo ha prodotto con la sua agenzia di comunicazione INKAL, è la polvere di decenni che giace su corpi immobili privati della vita, congelati in un’istante di finzione per il solo scopo di essere esposti. “La non possibilità di questi nobili esseri di tornare ad essere polvere dopo la morte e, quindi, di far parte integrante del ciclo naturale, genera in me una profonda tristezza. Queste creature silenziose hanno popolato saloni, musei, scuole ed istituzioni scientifiche per decenni con un pretesto didattico/scientifico, ma più spesso a mo’ di trofei”, spiega il regista.
Paolo Filippo Bragaglia è un compositore elettronico dallo stile personale ed eclettico. Recanatese, vive e lavora tra Milano e le Marche. Ha fondato ed è il direttore del festival di musica elettronica Acusmatiq (ad Ancona, dal 2006), ed è anche fondatore del Museo del Synth Marchigiano dedicato agli strumenti elettronici vintage realizzati nella sua regione di origine.
Coinvolto nella scena storica della new wave marchigiana, Paolo F. Bragaglia ha dato vita a numerosi gruppi tra cui Tzar’s Revox e 3B Unit. L’esplorazione di nuovi mondi sonori l’ha sempre spinto a ricercare i possibili coinvolgimenti della musica con l’immagine in movimento, la scena, l’architettura. Da qui, un’intensa carriera come compositore di colonne sonore, con lavori nella danza, nel teatro, nelle gallerie d’arte, con una costante fascinazione per il confronto tra melodia e sperimentazione. Ha composto innumerevoli musiche per spot pubblicitari, documentari, musica per televisione e film proiettati in festival di tutto il mondo (ha contribuito di recente alla colonna sonora originale del film in uscita a febbraio “Io sono Vera” di Beniamino Catena) ed ha lavorato in numerosi spettacoli teatrali e audiovisivi. Profondamente coinvolto nell’uso delle tecnologie interattive per la fruizione della musica, ha anche ideato il progetto di realtà aumentata “Geotracks”, basato sulla geo-localizzazione di brani musicali e letture di poesie in luoghi sensibili.
Autore di otto album pubblicati, ha collaborato con un considerevole numero di musicisti, registi ed artisti – Mauro Pagani (ospite nel suo primo album “Magnum Chaos” del 1999), Steve Piccolo, Monica Demuru, Howie B, Roberto Paci Dalò, Robert Lippok, Orchestra Filarmonica Marchigiana e la danzatrice Simona Lisi – e si è esibito con vari progetti in numerosi festival come Time Zones, Dancity, Cinematica, Rassegna di Nuova Musica, Spaziomusica, Ipercorpo, Beach Bum Festival, Inteatro, APP, Blooming, Mozartfest Wurzburg e in luoghi come Museo Maxxi, MACRO e Palazzo Venezia a Roma, Museo del Louvre a Parigi, Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia e Varsavia, Museo Leonardo da Vinci e Fabbrica del Vapore a Milano, Palazzo Reale a Torino e in molti altri contesti.