È tutto pronto per l’ottava edizione del Festival della Soft Economy – appuntamento domani (martedì 21) e mercoledì 22 – e per il diciottesimo seminario estivo della Fondazione Symbola – in scena il 23, 24 e 25 luglio – dal titolo “L’Italia che Verrà. Comunità, territori e innovazioni contro paure e solitudini”. I due appuntamenti, realizzati grazie al supporto di Unioncamere, Camera di Commercio delle Marche, Regione Marche, Sacro Convento di Assisi, IFEL- Fondazione ANCI e Banca Macerata, non andranno in scena nella loro “cornice naturale”, quella della città di Treia, ma si svolgeranno in via telematica. Durante il seminario interverranno oltre 150 relatori tra cui David Sassoli, Paolo Gentiloni, Dario Franceschini, Francesco Starace e Catia Bastioli che si confronteranno su politica, società ed economia.
Anche in questo caso, come accaduto per molte altre manifestazioni, l’appuntamento è online sulle piattaforme social di Symbola che in questi anni ha saputo coinvolgere i tanti interessati sui temi della sostenibilità, dello sviluppo, della competitività e del posizionamento strategico del Paese. Luogo di confronto e di elaborazione che interroga la politica, la società e l’economia, il Seminario rappresenta una delle principali e più originali piattaforme di incontro, scambio e narrazione delle qualità italiane partendo dalla meccanica all’agroalimentare, passando per la ricerca e il terzo settore fino alla cultura e alla manifattura.
«Quest’anno gli appuntamenti saranno online sia per quanto riguarda il festival sia per quanto riguarda il seminario – ha spiegato David Buschittari, vice sindaco di Treia, città che per otto edizioni consecutive ha ospitato l’appuntamento -. Dopo otto anni intensi e importanti termina la tradizione della presenza fisica ma di certo la città sarà sempre presente; basti pensare alla cittadinanza onoraria conferita al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia lo scorso gennaio, al manifesto di Assisi e al grande lavoro fatto da Symbola sui Cammini d’Italia. La città di Treia, in questo post-Covid, riparte comunque nel migliore dei modi puntando a un turismo lento che permette di assaporare le bellezze del nostro territorio».
Le emergenze sanitarie ed economiche hanno reso ancora più urgente porre l’attenzione sul messaggio del Manifesto di Assisi, promosso da Symbola e dai francescani del Sacro Convento insieme a tante altre voci autorevoli e semplici cittadini, per un’economia a misura d’uomo contro la crisi. Una prospettiva che parte dall’importanza di saper cogliere i cambiamenti in corso con la crescente forza della green economy; per accelerare la transazione ecologica e digitale è fondamentale indirizzare il lavoro verso la ripresa alimentata dagli investimenti europei che sono in grado anche di rafforzare la coesione sociale con le imprese e le persone al centro del progetto.
«Quest’anno al centro dell’attenzione del Festival e del seminario estivo ci sono il messaggio e la visione del Manifesto di Assisi, della necessità e urgenza di un’economia a misura d’uomo capace di affrontare le sfide del nostro tempo, da quella climatica a quella pandemica, rendendo le nostre società più sicure e più sostenibili ambientalmente e socialmente senza lasciare indietro nessuno – ha detto Fabio Renzi, segretario generale della Fondazione Symbola -. L’epidemia scatenata dal covid-19 come una nemesi della globalizzazione ha fatto riemergere l’esistenza delle geografie e il ruolo dei territori che saranno i protagonisti dei due giorni iniziali del Festival della Soft Economy: dalla sfida “centrale” della ricostruzione, decisiva certamente per i territori direttamente interessati, per l’intera regione Marche e più in generale per l’Appennino, alla presentazione di esperienze e al confronto sulle strategie per tornare ad abitare borghi e piccoli comuni».