Macerata

Macerata, educazione alla legalità: il colonnello Candido all’Iis Matteo Ricci

Questa mattina il primo incontro con professori e circa una 60ina di studenti. Tra i temi affrontati la droga, le dipendenze e i risvolti sociali connessi. Ma si è parlato anche di bullismo e social network

MACERATA – Contribuire a sviluppare nei giovani la coscienza sociale basata sul rispetto delle regole e delle leggi e, in particolare, delle problematiche connesse all’uso di sostanze stupefacenti. È stato questo l’obiettivo del primo incontro che si è svolto oggi all’Istituto di istruzione superiore Matteo Ricci di Macerata proposto dal Comando provinciale dei carabinieri sulla base delle indicazioni del prefetto Flavio Ferdani in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

il colonnello Nicola Candido

All’incontro, durato circa un’ora e mezza nell’aula magna alla presenza di diversi professori e di oltre 60 studenti di alcune seconde classi dimostratisi molto interessati, è intervenuto il comandante provinciale, colonnello Nicola Candido (nella foto in alto con la vicepreside Tiziana Riccardi), coadiuvato dal tenente Massimiliano D’Antonio, comandante della Sezione operativa della Compagnia Macerata. Dopo aver illustrato i principi generali della legalità e di corresponsabilità, è stato affrontato l’argomento della droga, delle dipendenze e dei risvolti sociali connessi.
Il colonnello Candido ha spiegato ai ragazzi anche l’importanza della consapevolezza delle conseguenze relative alle violazioni alla normativa sugli stupefacenti, che prevede sanzioni sia sul piano amministrativo, nel caso di uso personale (programma terapeutico e socio-riabilitativo, divieto di condurre veicoli, ecc) e, laddove le violazioni siano più importati, su quello penale. Infine sono state affrontate anche le problematiche relative al bullismo e alle responsabilità che derivano dall’uso inconsapevole dei social network.

Non si è trattato quindi di lezioni cattedratiche, bensì di un incontro finalizzato a suscitare nei ragazzi la coscienza che le azioni compiute in gioventù, considerate di importanza minore o valutate come semplici bravate, potrebbero avere nel futuro risvolti più seri o pregiudicare ambizioni future per l’affermazione professionale di quelli che ora sono giovani studenti.