Macerata

Elezioni provinciali a Macerata: sfida tra Sandro Parcaroli e Mariano Calamita

Sindaci e consiglieri comunali in carica andranno al voto per eleggere il successore di Antonio Pettinari e i 12 componenti del Consiglio. Domenica 19 dicembre lo spoglio

Macerata, il palazzo della Provincia

MACERATA – Da una parte Sandro Parcaroli, volto e anima della coalizione di centrodestra. Dall’altra Mariano Calamita per il gruppo di centrosinistra e del Movimento 5 Stelle. Due sindaci a confronto (il primo di Macerata, il secondo di Appignano) per diventare il nuovo presidente della Provincia. Sono in programma domani (18 dicembre), infatti, le elezioni per scegliere il successore di Antonio Pettinari e il nuovo consiglio provinciale. A votare, però, non saranno i cittadini, ma 719 persone, cioè i 55 sindaci e 664 consiglieri comunali in carica. Non tutti però, avranno un identico peso elettorale, perché questo varia in base alla grandezza del Comune. Macerata e Civitanova, ad esempio, avranno un indice pari a 482 punti, cioè il doppio rispetto ai comuni che hanno tra i 10mila e 30mila abitanti (come Matelica, Morrovalle, Porto Recanati, Potenza Picena, Recanati, San Severino, Tolentino). Il peso elettorale degli altri comuni diminuisce con il diminuire dei loro residenti. Oltre al presidente si voteranno anche i 12 consiglieri che andranno a comporre l’assise provinciale. Per lo spoglio e il verdetto, però, bisognerà aspettare domenica.

Al fianco del sindaco Parcaroli ci saranno 12 candidati consiglieri: Massimo Baldini (sindaco di Matelica), Debora Brugnola (vicesindaco di Esanatoglia), Massimo Caprani (consigliere a Potenza Picena), Vincenzo Felicioli (sindaco di Fiuminata), Giuliana Giampaoli (consigliere a Corridonia), Claudio Morresi (presidente del consiglio comunale di Civitanova), Luca Buldorini (consigliere ad Appignano), Andrea Mozzoni (consigliere a Treia), Francesco Paletti (consigliere a San Ginesio), Silvia Pinzi (sindaco di Serrapetrona), Valentina Salvucci (assessore a Morrovalle) e Laura Sestili (consigliere a Fiastra).

Sandro Parcaroli (al centro) con rappresentanti del centrodestra il giorno della consegna della lista

«Serve una ricostruzione che non sia solo materiale e fisica, ma che passi anche attraverso l’occupazione – spiega Parcaroli illustrando un po’ del suo programma -. Occorre, quindi, un piano di rilancio e di sviluppo che si unisca a un altrettanto valido piano della viabilità e delle infrastrutture, che unisca la costa alla montagna, perché nessuno può camminare da solo. Proprio sul fronte delle infrastrutture dobbiamo completare la Pedemontana, realizzare la Tolentino-San Severino, approvare la bretella da Campogiano fino a Macerata, per procedere poi con via Mattei-La Pieve e, da lì, con l’intervalliva fino a Villa Potenza. Va messa in sicurezza la Regina e ammodernata la Sforzacosta-Sarnano. Va ricordata anche la presenza della Stazione unica appaltante, che rappresenta un servizio per i piccoli Comuni per sostenerli e aiutarli nei progetti e nelle questioni urbanistiche. Il Il nostro impegno sarà quello di dare visibilità, strutture servizi a tutti, anche al più piccolo dei paesini che deve entrare in una rete provinciale».

Il centrosinistra, invece, ha puntato su 11 componenti (anziché 12) e, oltre allo stesso Calamita, ci saranno Franco Capponi (sindaco di Treia), Stefania Settimi (consigliere a Corridonia), Graziano Bravi (consigliere a Recanati), Narciso Ricotta (consigliere a Macerata), Ulderico Orazi (consigliere a Macerata), Fabiola Santini (consigliere a Matelica), Tania Paoltroni (consigliere a Recanati), Cristina Arrà (assessore a Urbisaglia), Domenico Luciani (consigliere a Petriolo), Valentina Campugiani (consigliere a Potenza Picena).

Mariano Calamita (il secondo da sinistra) con Ulderico Orazi, Franco Capponi e Paolo Cartechini il giorno della consegna della lista

«Bisogna lavorare per mettere insieme progetti che vadano verso una maggiore valorizzazione e tutela del territorio, intercettando i fondi legati al Recovery plan. Bisogna lavorare per un Paese moderno, dotato di una pubblica amministrazione efficiente in cui possano operare imprese innovative e competitive – spiega invece Calamita –: una provincia anche immateriale, con infrastrutture sicure, tecnologicamente all’avanguardia, che sfruttino le potenzialità della rivoluzione digitale. In secondo luogo, bisogna puntare a una provincia più verde, con sistemi di produzione e di trasporto dell’energia compatibili con gli obiettivi di riduzione delle emissioni e più resiliente rispetto agli eventi climatici e sismici esterni. Sul fronte delle infrastrutture dobbiamo realizzare via Mattei La Pieve-Villa Potenza, il raddoppio del ponte sul Chienti e lo svincolo di San Claudio. Altri interventi sono la realizzazione dell’intervalliva Treia-Pollenza, la Castelraimondo-Camerino-Muccia e la San Severino-Tolentino, con prolungamento verso Castelraimondo».