MACERATA – Videoconferenza ieri pomeriggio tra prefettura di Macerata, Camera di Commercio Marche, associazioni di categoria e sindacati per fare il punto sull’emergenza relativa al Covid-19 e ai decreti ministeriali.
Si è iniziato con un’analisi relativa alle attività produttive; a Macerata sono più di 24mila le imprese che possono proseguire regolarmente la propria attività lavorativa. La prefettura inoltre ha ricevuto 300 comunicazioni da parte di imprese che dichiarano di svolgere attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività nonché dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali; di queste 130 sono state già definite senza elementi ostativi. Numerosissimi, poi, sono stati i quesiti concernenti l’esatta applicazione della nuova normativa.
«Devo dare atto – ha sottolineato il prefetto Iolanda Rolli – della grande serietà e del senso di responsabilità delle aziende della provincia che emergono dalle istruttorie finora svolte: nessuna richiesta è risultata essere in contrasto con le disposizioni governative. La maggioranza delle dichiarazioni è congrua con le attività ammissibili svolte e soprattutto legate alle filiere dell’agroalimentare, del commercio e dei trasporti».
Al momento la prefettura sta portando avanti un grandissimo lavoro per vagliare, in tempi eccezionalmente compressi, tutte le comunicazioni e fornire dei rapidi riscontri. Per fornire ulteriori approfondimenti la prefettura ha anche diffuso un vademecum utile alle imprese consultabile sul sito internet. Per favorire una trattazione veloce delle domande è stato istituto un gruppo di lavoro interno che si avvale del più ampio bagaglio di competenze e informazioni possedute dalla Camera di Commercio e dall’attività di controllo svolta dalla Guardia di Finanza che è direttamente coinvolta nel puntuale esame delle comunicazioni. Il prefetto ha assicurato che verificherà, con mirati accertamenti svolti dalle Forze di Polizia e dalle amministrazioni competenti, il rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro e di tutela dei lavoratori dal pericolo del contagio Covid-19, anche alla luce del protocollo sottoscritto lo scorso 14 marzo.
I controlli delle forze dell’ordine sul territorio hanno superato i 43mila interventi (a oggi sono 22.281 le persone e 19.688 le attività economiche controllate). Il direttore di Confindustria Gianni Niccolò ha assicurato l’impegno dell’associazione a supportare le aziende nell’attivazione degli ammortizzatori sociali messi in campo per affrontare l’emergenza sanitaria chiedendo una corsia privilegiata per gli investimenti nell’area del cratere.
Da parte di Coldiretti sono stati chiesti chiarimenti in merito all’attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna di prodotti agricoli e alimentari. In tale situazione, come in molti altri casi, si può far riferimento alle F.A.Q. pubblicate sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’articolo 1, comma 1, lettera f), del Dpcm del 22 marzo 2020 ammette espressamente l’attività di produzione, trasporto e commercializzazione di “prodotti agricoli”, consentendo quindi la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti. Per tale attività è ammessa quindi sia la produzione sia la commercializzazione. Deve conseguentemente considerarsi ammessa l’apertura dei punti di vendita di tali prodotti, ma in ogni caso essa dovrà essere organizzata in modo da assicurare il puntuale rispetto delle norme sanitarie in vigore.
Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di monitorare in modo stringente le attività nei settori essenziali, al fine di tutelare al massimo la salute dei lavoratori coinvolti, e hanno garantito la disponibilità a collaborare indicando le situazioni di mancata applicazione del protocollo di salute e sicurezza sottoscritto lo scorso 14 marzo.
«Un altro tema particolarmente importante, sul quale è già in atto, per le attività collegate alla ricostruzione, un confronto costante con le parti sociali e con gli Istituti di credito – ha aggiunto il prefetto Rolli – è quello delle possibili infiltrazioni. Nelle pieghe delle difficoltà economiche delle aziende del territorio, causate dalla situazione emergenziale per il contagio potrebbe tentare di infiltrarsi la criminalità organizzata di stampo mafioso per incrementare illegalmente i propri profitti».
«In questa direzione è stata già chiesta la massima attenzione ai vertici della questura, del Comando Provinciale dei carabinieri e del Comando Provinciale della guardia di finanza; possono rivelarsi estremamente preziosi anche i contributi informativi delle associazioni delle categorie produttive e delle organizzazioni sindacali. Un contributo che può essere determinante al fine di intercettare precocemente le tendenze evolutive dei fenomeni criminali di tipo mafioso nella fase emergenziale e post-emergenziale, proprio in considerazione della capillarità e della capacità diffusiva che posseggono».
Al termine della videoconferenza il prefetto Rolli ha proposto un nuovo incontro per un approfondimento sul tema degli ammortizzatori sociali e per verificare l’andamento dei pagamenti e più in generale della situazione.