TOLENTINO – È presentato oggi per la prima volta l’Impianto Pilota in funzione di CHIMERA, nell’ambito del Convegno “Innovazione ed economia circolare per il settore avicolo”, ad Abbadia di Fiastra: la nuova tecnologia marchigiana ha l’obiettivo di rivoluzionare il settore dell’allevamento e il processo di gestione delle deiezioni avicole. Fertilizzante, energia termica ed elettrica è quanto permette di ottenere l’impianto progettato e realizzato dall’azienda marchigiana 3P Engineering con sedi a Chiaravalle (AN) e Urbisaglia (MC).
Due brevetti e un impianto di ridotte dimensioni (15×9×6h m) da installare presso l’allevamento, sono il cuore del progetto CHIMERA scelto per la sua portata innovativa dalla Commissione Europea nel programma LIFE dedicato all’Ambiente e alla natura. Un nuovo modello sostenibile di economia circolare, che nasce nelle Marche ma ha vocazione internazionale: l’Impianto Pilota sarà trasferito a giugno presso l’allevamento Renders&Renders, partner di 3P Engineering nel progetto europeo CHIMERA, nella regione del Noord-Brabant, in Olanda. Qui l’Impianto Pilota permetterà all’allevamento la completa autosufficienza dal punto di vista dell’energia termica (produzione 4,5 GWh all’anno) e consentirà di ottenere circa 150 tonnellate di fertilizzante, offrendo anche la possibilità di un nuovo business per l’allevatore. CHIMERA funzionerà a ciclo continuo per 6.000 ore l’anno, smaltendo almeno 1.500 tonnellate annue di deiezioni avicole, contenendo in modo significato le emissioni legate alle attività di gestione che corrispondono a una quantità di gas serra equivalente a più di 500 tonnellate di anidride carbonica e a 30 tonnellate di ammoniaca.
Le analisi condotte dimostrano che se Chimera diventasse un modello standard negli allevamenti avicoli, l’inquinamento da deiezioni avicole si ridurrebbe per oltre il 50%, così come buona parte delle emissioni odorigene causate dalla pollina. «Ora che Chimera è diventata un impianto reale, l’analisi del modello rivela che ci sono molti vantaggi che questa tecnologia consente di ottenere, a cominciare dal risparmio di tempi e costi per la gestione delle deiezioni avicole, dall’indipendenza da centrali di smaltimento, dall’ autonomia rispetto a fonti esterne di approvvigionamento delle materie prime, fino a una maggiore resilienza rispetto alle fluttuazioni del mercato», spiega Rosalino Usci, amministratore Delegato di 3P Engineering. «L’obiettivo è di sostenibilità ambientale ma anche economica, per creare valore nel settore agricolo a fronte dell’impennata nei costi delle materie prime e dell’incertezza dei mercati, puntando su innovazione e nuovi modelli in grado di aumentare produttività ed efficienza di allevamenti e aziende agricole», sottolinea Michele Marcantoni, fondatore di 3P Engineering.
«Siamo molto contenti di aver preso parte al progetto Chimera: siamo stati i primi a ospitare il prototipo per testare la nuova tecnologia, grazie all’attitudine alla sperimentazione che contraddistingue la nostra azienda – afferma Massimo Fileni, Vicepresidente della Fileni Alimentare Spa, primo produttore di carni avicole e biologiche in Italia e in Europa. «Abbiamo ottenuto risultati interessanti che speriamo possano costituire per il futuro del settore, un modello di gestione sostenibile: da sempre la nostra azienda investe nella sostenibilità della propria filiera. ll nostro impegno nei confronti dell’ambiente è costante e quotidiano. La linea biologica, l’energia proveniente da fonti certificate rinnovabili, il riuso dei materiali, i trasporti razionalizzati sono solo alcune delle pratiche che ogni giorno contraddistinguono il nostro lavoro. Questo progetto riflette pienamente la nostra filosofia: negli ultimi anni l’impegno di Fileni nei confronti della salvaguardia ambientale è cresciuto notevolmente, sviluppando i canoni di una filiera trasparente, etica a basso impatto ecologico».
La filiera avicola in Italia crea valore per quasi 8 miliardi di euro e ha generato ricadute economiche e occupazionali pari a quasi mezzo punto del Pil 2018 (0,45%), a fronte di un volume di affari complessivo della stessa filiera di circa 21,7 miliardi.* A livello regionale, Il settore avicolo, conta per quasi il 60% delle produzioni zootecniche regionali e l’incidenza dell’economia avicola su quella zootecnica regionale è pari al 37%, con una importante significatività anche a livello nazionale**.