Macerata

Esanatoglia, tenta il suicidio dall’eremo di San Cataldo: salvata in extremis dal maresciallo Orrù

Il comandante della Stazione di Matelica, allertato da un amico, è intervenuto tempestivamente ed è riuscito a portare in salvo la donna

ESANATOGLIA – Quando il maresciallo ha raggiunto la donna, lei era seduta e piangeva, davanti a lei un crepaccio alto oltre 80 metri. Il carabiniere le ha parlato, le ha teso la mano e l’ha convinta che non era quella la soluzione ai suoi problemi, che a casa c’erano familiari e amici in apprensione. Dopo un ultimo tentennamento la donna ha afferrato la mano del militare e la tensione si è sciolta in un abbraccio. È il lieto epilogo di una vicenda che ieri mattina ha tenuto tante persone col fiato sospeso.

Tutto è iniziato con la chiamata di un uomo al cellulare del comandante della Stazione di Matelica, il maresciallo capo Christian Orrù. L’uomo, amico sia del militare sia della donna, ha riferito di aver parlato poco prima al telefono con l’amica e di aver percepito uno stato di agitazione immotivato. La chiamata era durata poco, qualche minuto, ma dopo aver messo giù lui aveva provato a richiamarla ma invano.

Il maresciallo capo Christian Orrù

Preoccupato ha deciso di raccontare l’accaduto al maresciallo che ha capito immediatamente la gravità della situazione e si è precipitato alla ricerca della sessantenne. Il maresciallo Orrù si stava dirigendo a casa della donna ma lungo il tragitto, attraverso un’applicazione che tramite le targhe consente di individuare le auto che transitano davanti alle telecamere di videosorveglianza installate nel comune di Esanatoglia, si è reso conto che la donna si stava dirigendo verso la località Collamato di Fabriano.
È stato un attimo, il maresciallo ha subito intuito che la donna potesse essersi diretta verso l’eremo di San Cataldo dove già in passato altre persone si erano recate per compiere gesti estremi e si è diretto sul posto. Raggiunto il parcheggio ha trovato l’auto della donna aperta ma senza nessuno all’interno così ha continuato a piedi per alcune centinaia di metri, è uscito fuori dall’area protetta dalle barriere e nelle vicinanze della balaustra che delimita il crepaccio alto oltre ottanta metri ha trovato la donna seduta in lacrime. Il maresciallo ha iniziato a parlarle cercando di rincuorarla, di farle capire che non era quello il modo giusto per risolvere i problemi, le ha teso la mano ed è riuscito a riportarla in sicurezza. Al di qua delle barriere, nell’area protetta, hanno parlato ancora, poi sono arrivati i soccorsi.