Macerata

Potenza Picena, evade dai domiciliari: trovato all’alba ubriaco in un bar. In carcere un 37enne

I carabinieri erano stati allertati dal gestore del locale, dopo che l'uomo aveva iniziato a minacciarlo e a dar fastidio. Oggi il processo per direttissima

POTENZA PICENA – Tutto era partito da una telefonata fatta al 112 in cui veniva segnalata la presenza in un bar di un uomo in evidente stato di ebbrezza alcolica che infastidiva e minacciava il gestore. Erano da poco passate le 5 quando una pattuglia dei carabinieri è arrivata sul posto e ha trovato un 37enne tunisino ubriaco che alla loro vista ha iniziato a minacciarli.

Arrestato per evasione, questa mattina l’extracomunitario è stato portato in Tribunale a Macerata per il processo per direttissima fissato davanti al giudice Francesca Preziosi e al pubblico ministero Stefano Lanari. Il giudice ha convalidato l’arresto, il legale Gian Luigi Boschi ha chiesto i termini a difesa e l’udienza è stata rinviata al prossimo 16 settembre. Nel frattempo il magistrato di Sorveglianza ha revocato la misura dei domiciliari (il tunisino stava scontando una pena diventata definitiva) e per l’extracomunitario si sono aperte le porte del carcere.

L’arresto era scattato alle prime luci dell’alba di ieri – 22 luglio – quando i militari della Stazione di Potenza Picena, dopo la segnalazione al 112, si erano presentati nel bar che si trova all’interno di un distributore di carburante lungo la Statale Adriatica. L’extracomunitario, una volta realizzata la presenza dei carabinieri, aveva prima tentato invano la fuga tra la vegetazione alle spalle del bar, poi aveva opposto resistenza nei confronti dei militari per evitare di essere fermato e controllato, indirizzando nei confronti degli uomini dell’Arma anche improperi e insulti di ogni tipo.

Il 37enne infatti, avrebbe dovuto essere nella propria abitazione dove era ristretto in regime di arresti domiciliari a seguito di una condanna diventata definitiva. L’arrestato, su disposizione del pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Enrico Riccioni, era stato condotto presso gli uffici del Nucleo operativo e radiomobile per le operazioni di fotosegnalamento e poi ristretto nella camera di sicurezza in attesa del processo fissato per oggi.