CIVITANOVA – Evasione fiscale alle imposte sui redditi e all’Iva per oltre mezzo milione di euro: nei guai un commerciante 40enne della provincia di Macerata. Sequestrata una villetta con magazzino a Montelupone, un’auto e due moto.
A portare a termine l’operazione sono stati i finanzieri della Compagnia di Civitanova, guidati dal capitano Tiziano Padua. Le Fiamme Gialle, in assenza delle scritture contabili che erano state occultate dall’imprenditore, che opera nel settore del commercio all’ingrosso di abbigliamento, hanno ricostruito analiticamente i rapporto economici intrattenuti dal 40enne con una fitta rete di clienti e fornitori, circa una cinquantina, sparsi su tutto il territorio nazionale. Tramite le banche dati, gli uomini delle Fiamme Gialle hanno chiesto ai vari reparti territoriali di acquisire le fatture di vendita e di acquisto e si sono resi conto della maxi evasione fiscale perpetrata.
Il commerciante aveva infatti omesso la prestazione delle dichiarazioni annuali ai fini delle imposte sui redditi dell’Iva. Il 40enne è stato denunciato a piede libero dalla Procura della Repubblica di Macerata e i finanzieri hanno proceduto con l’applicazione di misure cautelari reali sui beni in sua disponibilità.
Su richiesta della Procura, il gip presso il Tribunale di Macerata, ha disposto il sequestro per equivalente di beni, finalizzato alla confisca, fino a concorrenza delle imposte evase. Gli uomini della Guardia di Finanza di Civitanova hanno quindi sequestrato una villetta con annesso magazzino a Montelupone, un’auto e due moto per un valore di circa 350mila euro.
La lotta all’evasione fiscale e soprattutto alle grandi frodi, costituisce un obiettivo prioritario per la Guardia di Finanza, teso a tutelare non solo le entrate per i bilanci dello Stato e degli Enti locali, ma anche imprese e professionisti che operano nella piena e completa osservanza delle leggi.
«Il sequestro per equivalente è uno degli strumenti più efficaci per contrastare l’evasione fiscale. È la migliore risposta per rendere immediatamente esecutivo il prelievo erariale e scoraggiare gli imprenditori disonesti che, confidando anche nelle lunghezze burocratiche, pensano di poterla fare franca spogliandosi dei beni o intestandoli a prestanome», spiegano le Fiamme Gialle.
In tal senso, a Macerata, Guardia di Finanza, Procura della Repubblica e Agenzia delle Entrate operano in modo attraverso uno specifico protocollo d’intesa, sottoscritto nel 2015, che porta, in presenza di reati tributari, all’ottenimento in tempi brevi del sequestro di una quota equivalente di beni commisurati all’evasione fiscale perpetrata. È una sorta di “corsia preferenziale” che viene accordata proprio per colpire le gravi evasioni d’imposta ed impedire che i beni dei trasgressori vengano fatti “sparire” prima che arrivi il giudizio del contenzioso.